Appalti

Appalti senza regolamento, arriva l'emendamento: riforma in due tempi, linee guida Anac-Ministero

di Mauro Salerno

Un decreto per recepire le direttive entro il 18 aprile 2016, un altro per riformare il sistema degli appalti entro il 31 luglio 2016. Poi le regole di attuazione affidate alle linee guida firmate insieme dal ministero delle Infrastrutture e dall'Anticorruzione, come anticipato ieri al termine dell'incontro fiume tra Delrio e Cantone. Sono questi i cardini dell'emendamento alla delega appalti firmato dai relatori che mette nero su bianco l'intesa trovata ieri per la sostituzione del regolamento con un provvedimento meno rigido, anche se non affidato esclusivamente ai tecnici dell'Authority, come sembrava in un primo momento. Insieme all'emendamento che divide in due tempi la riforma destinata a mandare in pensione il Dlgs 163/2016, insieme al suo decreto attuativo (Dpr 2017/2010) per un totale di oltre 600 articoli divisi migliaia di commi, i relatori hanno presentato altre correzioni al testo del disegno di legge in discussione alla commissione lavori pubblici della Camera. Tra queste la previsione di una disciplina specifica per i contratti sottosoglia, l'obbligo di sottoporre i contratti secretati alla vigilanza della Corte dei Conti (prevedendo un numero minimo di partecipanti), l'individuazione precisa dei settori esclusi, l'uso delle tecnologie Bim (Building information modeling) nella progettazione di edifici e infrastrutture.

Due decreti e linee guida
La novità di maggior rilievo è sicuramente la scelta di dividere le fasi di recepimento e riforma. Alla fine è dunque passata la linea dell'attuazione in due tempi, maturata in queste ultime settimane intorno al tavolo della commissione incaricata di tradurre in articoli di legge i principi della riforma attingendo alle direttive europee e ai criteri della delega che usciranno dal Parlamento. La soluzione trovata è quella di affidare a un primo decreto legislativo il recepimento delle tre direttive europee su appalti (2014/24), concessioni (2014/23) e settori esclusi (25/2014). Questo decreto dovrà essere varato entro il 18 aprile 2016, abrogando le parti del codice in contrasto. Una seconda delega - con scadenza fissata al 31 luglio 2016 - riguarda il varo di un decreto legislativo per il riordino dell'intera materia dei contratti pubblici. Questo decreto dovrà contenere al suo interno i principi di recepimento delle direttive già previsti nel precedente decreto, abrogando definitivamente codice e regolamento, con le opportune integrazioni e modifiche alla disciplina di recepimento già adottata.

La fase di attuazione sarà affidata alle linee guida di Anac e Ministero. Si tratterà di un provvedimento di carattere generale. Senza dunque, a quanto sembra di capire, successive declinazioni settoriali. Prima dell'adozione le linee guida transiteranno dal Parlamento per il parere delle commissioni competenti. La natura di queste direttive ha naturalmente un carattere meno rigido del regolamento, anche se in qualche modo si allontana dal modello della «soft law» affidata a un'Autorità indipendente prefigurato in un primo momento.

Le altre modifiche
Dai relatori arriva una prima iniezione di correzioni al testo varato dal Senato. La più rilevante riguarda la richiesta di valorizzare le ultime tecnologie disponibili, come il Bim, per aumentare l'efficacia della progettazione delle infrastrutture. Le altre riguardano la delega a prevedere una disciplina specifica per gli appalti sottosoglia e in economia e l'individuazione dei contratti esclusi. Un comma specifico (g-bis) riguarda l'obbligo di sottoporre gli appalti secretati - finiti non di rado al centro delle attenzioni della magistratura a causa dell'esplosione dei costi - al controllo della Corte dei Conti. Previsto anche il vincolo di invitare un numero minimo di partecipanti alla gara, oppure di motivare i casi in cui si renderà necessario affidarsi a un singolo operatore per esigenze di sicurezza.


I tempi della commissione
I lavori della commissione sul testo riprenderanno la prossima settimana. La votazione degli emendamenti è prevista per mercoledì pomeriggio al termine dei lavori dell'Aula e alla presenza del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. In quella sede dovrebbero arrivare le altre correzioni annunciate dalla relatrice Raffaella Mariani (modifica del bonus 2% per in tecnici Pa, sospensione immediata del performance bond, abolizione legge obiettivo).

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