Progettazione

Uffici e spogliatoi «in riva» ai campi da gioco, benvenuti nel Mapei football center di Sassuolo firmato Onsitestudio

Il nuovo complesso sportivo progettato dallo studio milanese include gli uffici della società calcistica, quattro campi da calcio, una tribuna coperta e un edificio di servizio

di Mariagrazia Barletta

Durabilità estetica e pragmatismo per il nuovo Mapei football center del Sassuolo Calcio progettato da Giancarlo Floridi e Angelo Lunati, titolari di Onsitestudio. Lo studio milanese ha consegnato il nuovo complesso sportivo che comprende un nuovo e compatto volume per gli uffici della società calcistica, per la squadra di serie A e il settore giovanile, e poi quattro nuovi campi da calcio, una tribuna coperta e un piccolo edificio di servizio. Si tratta di un complesso di 45mila mq realizzato nell'area agricola e industriale a nord del centro abitato di Sassuolo (Modena), alla cui progettazione hanno contribuito, per la parte strutturale, lo studio Milan Ingegneria e, per la costruzione del paesaggio, Giorgetta Architetti Paesaggisti. L'edificio, lungo e compatto, si dispone come fondale dei campi da gioco, adagiandosi nella direzione delle linee della centuriazione. La sua forza espressiva è affidata alla materia e alla concezione costruttiva. I progettisti attingono, ma senza vena nostalgica, alla tradizione: alle nobili barchesse, alle strutture produttive e agricole della bassa emiliana, alle vecchie fornaci con i loro corpi allungati.

Materia, forma e concezione strutturale sono concatenate in un saldo legame in un edificio che con pragmatismo risponde al programma funzionale. Nessuna strategia comunicativa è affidata all'architettura: «Abbiamo preso le distanze da esempi che siamo andati a vedere, facenti capo a grandi società calcistiche, dove l'architettura è declinata rispetto ai temi del brand e della visibilità mediatica». «Volutamente il nostro non è un edificio sexy», spiega Giancarlo Floridi. La nuova casa del club nero-verde nasce da una convenzione tra il Sassuolo Calcio e il Comune, il complesso è stato infatti costruito dalla società su un terreno di proprietà dell'amministrazione e allo scadere «del termine trentennale - salvo rinnovi - l'edificio e i campi andranno al Comune», riferisce ancora Floridi. Il futuro passaggio dalla proprietà privata a quella pubblica ha influenzato il progetto. «Questa transizione richiamava un tema di resistenza del tipo rispetto alla funzione», riferisce ancora l'architetto. «Ci interessava molto - continua - che l'edificio non fosse funzionalista, dunque pensato esclusivamente per contenere la funzione sportiva, ma che avesse una flessibilità data dalla forma stessa. La forma allungata e il volume molto compatto permettono di ottenere una buona flessibilità».

L'ingresso principale, quasi monumentale, è su uno dei lati corti del corpo di fabbrica, la cui facciata assume una forma concava ed è inscritta grossomodo in un quadrato. C'è un riferimento alle facciate a salienti delle basiliche e in particolare al non finito della basilica di San Petronio a Bologna. La citazione è evidente sia per la presenza di un basamento (in calcestruzzo levigato) più "prezioso" sia per la tessitura dei mattoni con ricorsi aggettanti. Un espediente che nelle chiese serviva per far aggrappare alla muratura il paramento lapideo e l'apparato decorativo. Il volume del football center, caratterizzato da arretramenti successivi, è ottenuto sovrapponendo tre sequenze spaziali: il piano terra dedicato alle funzioni più pubbliche e alla squadra di serie A, il primo per le sezioni giovanili e l'ultimo per gli uffici amministrativi. Con la sua facciata di mattoni grigi ed il suo carattere, l'edificio aspira a produrre «un senso di sospensione del tempo», afferma Floridi. Le imperfezioni dei mattoni, che nascono dal naturale processo di produzione, sono ricercate come un elemento di pregio architettonico. «La materia registra il processo con cui viene prodotta, ci interessava che i mattoni non fossero tutti uguali e anche che non fossero diversi in maniera artificiosa. I mattoni utilizzati hanno toni differenti perché appartengono a lotti di cottura diversi, hanno una colorazione non omogenea e l'edificio registra tutto questo», sottolinea Floridi. È la stessa imperfezione del lavoro artigianale che impreziosiva un tempo l'architettura, facendo vibrare la materia.

L'edificio del Mapei football center è conformato dalla successione dei tre volumi e dalla scansione regolare dei prospetti lunghi, con i maschi murari che si assottigliano gradualmente passando dal piano terra all'ultimo. Dunque la regola non disdegna variazioni e al ritmo costante si sovrappone la composizione libera delle bucature. L'edificio denuncia all'interno gli elementi strutturali in calcestruzzo armato e i tamponamenti in blocchetti di calcestruzzo, privi di finiture. Ben visibili anche i solai tipo predalles. «Come accade negli edifici antichi, volevamo che i materiali visibili fossero esattamente quelli che costituiscono l'architettura, senza mediazioni», rimarca Floridi. «Il progetto strutturale di Milan Ingegneria è molto raffinato, con una struttura visibile dall'interno e un disegno molto pulito. Gli elementi strutturali sono discreti ma partecipano alla spazialità dell'edificio», specifica ancora l'architetto. Onsitestudio ha concluso da poco anche il Pirelli learning center, un edificio all'interno del campus Pirelli alla Bicocca, a Milano, un piccolo gioiello affacciato sulla Bicocca degli Arcimboldi e sul suo parco.

I crediti del progetto

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©