Progettazione

Congresso degli ingegneri il 22-24 giugno: difesa del titolo di studio, compensi, innovazione

di Giuseppe Latour

Parte la corsa verso il Congresso degli ingegneri italiani. Si svolgerà a Palermo dal 22 al 24 giugno prossimo. E sarà l'ultimo per il Consiglio nazionale in carica: dopo l'estate inizieranno i lavori per il rinnovo dei vertici del Cni. Se l'anno scorso era stato tarato su un solo tema forte, quello del lavoro e del jobs act degli autonomi, la tre giorni del 2016 avrà un respiro più ampio. Sono sei i grandi temi che saranno discussi durante i lavori: innovazione, competenze, ambiente, responsabilità e ruolo degli ingegneri, manifattura 4.0 e riforma degli ordini professionali.

Da quello che sta emergendo nel corso degli incontri precongressuali di preparazione all'evento, però, è già possibile tracciare un primo filo dei contenuti dell'evento. Al centro delle preoccupazioni degli ingegneri c'è certamente la questione dei titoli di studio. Non piacciono, soprattutto, due tendenze molto evidenti negli ultimi mesi: il proliferare di corsi di laurea in ingegneria molto differenziati per ateneo e le iniziative di altre professioni, come i geometri o i periti industriali, che stanno lavorando alla creazione di lauree professionalizzanti. Da qui la necessità di riordinare la materia, con un intervento del Governo.

Per chi è già sul mercato del lavoro, invece, il tema più grosso riguarderà i compensi. La richiesta non è, ovviamente, il ripristino delle tariffe, ma la creazione di meccanismi che consentano di pagare in maniera giusta i lavori di qualità. L'obiettivo è evitare situazioni come quella delle attestazioni di prestazione energetica, vendute a pochi euro via internet: prestazioni di scarso valore pagate a prezzo di saldo. Sul fronte dei lavori pubblici, allora, bisogna ribadire l'obbligatorietà del Dm parametri (Dm n. 143/2013), che indica le tabelle di riferimento per le gare di progettazione. Sul fronte dei lavori privati, invece, bisognerebbe introdurre degli standard minimi di qualità per le diverse prestazioni, da collegare a compensi consigliati. Niente di obbligatorio, semplicemente un quadro che tuteli sia i cittadini che i professionisti.

Si parlerà anche di Codice appalti. In questo caso le questioni declinate dal Congresso saranno soprattutto due. La prima riguarda gli appalti verdi: il Dlgs n. 50 del 2016, rafforzando quello che aveva già previsto il collegato ambientale, introduce una serie di norme come le agevolazioni sulle cauzioni per chi ottiene alcune certificazioni. Ma, soprattutto, si parlerà di Bim. Il building information modeling diventerà obbligatorio, solo per alcune stazioni appaltanti, per effetto di un decreto che il ministero delle Infrastrutture dovrà licenziare nei prossimi mesi. Gli ingegneri cominceranno ad affrontare la questione dell'implementazione di questo strumento.

Infine, si parlerà di una possibile riforma degli ordini professionali. Secondo l'impostazione già più volte ribadita dal presidente degli ingegneri italiani, Armando Zambrano bisogna pensare a ordini con funzioni diverse rispetto al passato: non solo un ruolo di rappresentanza, ma anche compiti di tipo sindacale e servizi per gli iscritti, come la certificazione delle competenze o la diffusione delle nuove tecnologie. Allo stesso tempo, bisognerebbe anche ripensare la loro presenza sul territorio, rafforzando il network a livello territoriale.

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