Progettazione

Emilio e Matteo Caravatti: «Non dimenticare che la marginalità è a due passi da noi»

di Francesca Oddo

«Il tema del 2016 riflette una tendenza già in atto nelle ultime biennali -afferma Emilio Caravatti-. Anche in questa edizione la proposta si concentra sul ruolo sociale dell'architettura; in questo caso forse sentiamo la nomina di Aravena a noi più affine, perché è un architetto con le scarpe un po' più sporche degli altri. Condividiamo appieno il tema e auspichiamo si tratti di un cambiamento reale di atteggiamento piuttosto che di un'operazione di tendenza».
E a proposito del Padiglione Italia, Matteo sostiene che «sarebbe importante si parlasse di problematiche concrete legate alla società italiana: dal diritto alla casa e alla città fino alla conservazione del territorio. Non solo di cooperazione internazionale o di committenze troppe specifiche. Perché la marginalità è anche a pochi passi da noi». Ed Emilio: «Da qualche tempo mi occupo come cittadino, progettista e docente del tema del carcere. Al Politecnico ho promosso degli atelier di progettazione nei quali gli studenti lavorano in collaborazione con persone detenute. Attualmente abbiamo anche in corso un incarico (come studio) che coinvolge nel lavoro ex detenuti, detenuti in regime attenuato e cooperative carcerarie».

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