Appalti

Coronavirus/4. Buia: impossibile proseguire in sicurezza. De Micheli: non è necessario chiudere i cantieri

Il presidente dell'Ance: al governo chiediamo misure urgenti per gestire la sospensione delle attività

di Massimo Frontera

Il virus mette all'angolo il comparto delle costruzioni. Venerdì scorso i costruttori edili hanno comunicato la necessità di chiudere i cantieri in Italia per l'impossibilità di proseguire l'attività nel rispetto delle indicazioni di igiene e sicurezza fissati dalle disposizioni governative. Impossibile, in molti casi, rispettare la distanza operativa di un metro. Ma, soprattutto, è diventato insostenibile cercare di assicurare tutti i servizi necessari per l'attività di cantiere. «Nel rispetto delle indicazioni contenute nel Dpcm dell'11 marzo e vista l'impossibilità di assicurare in tutti i cantieri le indispensabili misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori con grande senso di responsabilità ci troviamo costretti a chiedere un provvedimento che consenta di poter sospendere i cantieri, fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza. Dobbiamo prendere atto che non ci sono le condizioni per poter proseguire», dichiara il presidente Ance, Gabriele Buia. «Avremmo voluto resistere e andare avanti il più possibile ma alla fine dobbiamo prendere atto della situazione. Una richiesta grave e inedita per uno dei principali settori economici del Paese che si è resa necessaria in questi difficili giorni, viste le difficoltà di proseguire senza esporre imprese e lavoratori a rischi non gestibili», spiega.

«Per agire in sicurezza e con la necessaria chiarezza nei rapporti con i committenti chiediamo al Governo di adottare immediatamente una serie di misure necessarie che vanno inserite nel prossimo Dpcm per consentire alle nostre imprese di sospendere i cantieri», aggiunge il presidente dei costruttori. Tre sono le principali richieste dell'Ance: ampliare i limiti e le possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori del settore di tutto il territorio nazionale per l'anno in corso; sospendere tutti gli adempimenti e versamenti tributari, previdenziali, assistenziali e di qualsiasi altro genere in scadenza; garantire liquidità alle imprese con una moratoria effettiva e automatica di tutti i debiti e attivare immediati pagamenti per i cantieri che si fermeranno. «i tratta di uno sforzo eccezionale che dobbiamo fare e chiedere affinché sia tutelata la nostra forza sociale ed economica così da essere in grado di poter tornare quanto prima a lavorare per far crescere il nostro Paese più forte di prima», conclude Buia.

Oice: la Pa non interrompa le attività contrattuali
La presa di posizione dell'Ance ha ricevuto l'appoggio delle società di ingegneria. «Le nostre società - dice il presidente dell'Oice Gabriele Scicolone - da giorni segnalano le difficoltà a garantire operando nella direzione dei lavori, le misure a tutela della salute pubblica del personale operante nei cantieri in questa grave situazione. Appoggiamo quindi la richiesta dell'Ance e chiediamo anche al Governo che sia chiarito espressamente che sono sospese tutte le clausole contrattuali in essere in tema di penali per ritardato adempimento delle prestazioni». L'Oice ha assicurato la piena operatività delle imprese e degli studi professionali aderenti, chiedendo però alle pubbliche amministrazioni di assicurare continuità per le attività contrattuali in essere. «A questo punto e in questa situazione - continua Scicolone - occorre però tranquillizzare tutti sul fatto che nessuno verrà messo in mora e sarà oggetto di richieste di danni. Chiediamo al Governo che vi sia una moratoria ex lege, ma anche che si assicurino le stipule dei contratti già aggiudicati, oltre a tutte le altre misure fiscali e contributive a sostegno delle imprese».

De Micheli: non è necessario fermare i cantieri
Alla comunicazione dell'Ance ha replicato la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, che in un comunicato ha fatto sapere di aver chiesto alle stazioni appaltanti e all'Ance la lista di tutti i cantieri aperti. «Alla luce di quanto dichiarato dall'associazione nazionale dei costruttori in merito al rischio della chiusura dei cantieri per motivi di sicurezza - informa una nota del Mit - la ministra ha chiesto a tutte le stazioni appaltanti e all'Ance stessa una puntuale ricognizione dello stato dei cantieri pubblici». «La ministra - riferisce il comunicato del Mit - conferma che non c'è la necessità di chiudere i cantieri e che ogni attività volta alla garanzia della sicurezza e della continuità del lavoro sarà direttamente sostenuta dal ministero».

Fillea-Cgil: bene il monitoraggio, indispensabili dispositivi di protezione
«Prendiamo atto che il Governo, rispondendo anche alle ultime sollecitazioni del sindacato unitario delle costruzioni, ha chiesto a tutte le stazioni appaltanti e all'Ance stessa una ricognizione sullo stato dei cantieri pubblici - si legge in un comunicato diffuso dalla segreteria nazionale di Fillea Cgil, a seguito dei comunicati dell'Ance e della ministra Paola De Micheli -. Un atto doveroso dopo che l'Ance ha dichiarato formalmente che nessuna azienda è in grado di assicurare il rispetto delle prescrizioni di sicurezza per una corretta profilassi né tantomeno, al momento, è in grado di modificare l'organizzazione del lavoro (dagli spostamenti alle mense) al fine di adeguarsi a ciò e di permettere, anche dopo eventuali fermi produttivi, le condizioni di un ritorno al lavoro in sicurezza. La stessa carenza dei DPI per tutte quelle lavorazioni con lavoratori fianco a fianco è una questione dirimente». «Sulla sicurezza dei lavoratori infatti - aggiunge la Fillea Cgil - non sono ammessi errori ed è meglio una verifica in più che una in meno, sapendo però che il tempo è prezioso» .

Feneal-Uil: no a una chiusura indiscriminata
«Non possiamo assolutamente ignorare il grido di allarme lanciato oggi dall'Associazione Costruttori, che apertamente ha dichiarato l'impossibilità di mantenere aperti i cantieri per una serie di motivazioni che non consentirebbero di garantire adeguati livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro - dice il segretario Feneal Uil Vito Panzarella in una nota - ma come responsabilmente abbiamo fatto sino ad ora non è sull'onda dell'impulsività che bisogna assumere alcune decisioni». «Noi ribadiamo – spiega il segretario - che le OO.SS metteranno sempre al centro il lavoratore, la tutela della sua salute e quelle dei suoi cari, ma continuiamo ad essere convinti della necessità di valutare caso per caso, insieme alle imprese e alle rappresentanze sindacali dei lavoratori, le reali condizioni dei luoghi di lavoro al fine di decidere la prosecuzione delle attività o la loro interruzione».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©