Appalti

Fondo salva-opere, ecco come calcolare i crediti quando il Tribunale ha già autorizzato parte dei pagamenti

Aggiornate le Faq del Mit con le risposte al caso del concordato della controllata di Cmc Bolognetta. Oggi la scadenza per le istanze

di Massimo Frontera

Scade oggi il termine entro il quale le imprese possono presentare la richiesta di accesso al fondo cosiddetto salva-opere, secondo le indicazioni del Dm Mit-Mef n.144/2019. Come è noto, l'inziale scadenza del 10 dicembre è stata poi prorogata al 24 gennaio per ovviare all'impossibilità di beneficiare della misura a causa della tardiva pubblicazione in Gazzetta del provvedimento. Negli ultimi giorni utili il Mit ha aggiornato le Faq di risposta ai quesiti delle imprese. Tra le ultime risposte, pubblicate ieri sul sito del Mit, viene inoltre spiegato come regolarsi per distinguere tutti i crediti maturati dall'impresa alle date da prendere in riferimento in base al Dm del Mit da quelli che poi sono stati soddisfatti inseguito all'autorizzazione dei pagamenti da parte del Tribunale. Il caso di specie è quello di Bolognetta, la controllata di Cmc di Ravenna con l'incarico di eseguire dei lavori in Sicilia, tra i principali casi in Italia di grandi imprese che sono entrate in crisi coinvolgendo a cascata fornitori e subappaltatori.

«Al fine di uniformarci nell'esame delle istanze - si legge nel quesito - e poiché il fondo comunque fa riferimento a crediti maturati prima della data di apertura della procedura concorsuale e alla stessa data insoddisfatti (art.47, comma 1-ter, DL 34/2019) oppure a crediti insoddisfatti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del DL 34/2019 (30/6/2019) in relazione a procedure concorsuali aperte dalla data del 1/1/2018 e fino al 30/6/2019, io sarei dell'idea di prendere in considerazione i crediti maturati dalle aziende alla data di apertura del concordato (nel caso di Bolognetta i 4/2/2019) ed indicati nel piano concordatario al netto dei pagamenti effettuati sulla base delle istanze autorizzate dal tribunale». Nella sua risposta il Mit accoglie la proposta che viene avanzata dal richiedente, e cioè di prevede di riportare una «dicitura» nella certificazione specificando che «l'importo del credito certificato si riferisce a quello indicato nel piano concordatario presentato dalla società contenente tutti i debiti maturati alla data del 4.2.2019, ovvero alla data precedente la pubblicazione dell'istanza nel registro delle imprese di Ravenna, al netto dei pagamenti effettuati a seguito di autorizzazione del Tribunale di Ravenna».

Tutte le risposte del Mit ai quesiti (alla data del 23 gennaio 2020)

Le Faq del ministero ai quesiti sul Fondo salva-opere

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©