Appalti

Progetto Italia/2. Confindustria: il governo lo supporti. Ance: non è un'operazione di sistema

di M.Fr.

La concretizzazione di Progetto Italia - il polo delle costruzioni intorno a Salini Impregilo e Astaldi con il supporto di Cdp - produce una lacerazione interna a Confindustria tra l'associazione di Viale dell'Astronomia, che ieri ha espresso l'ok al progetto auspicando che abbia l'appoggio del governo, e l'Ance, l'associazione che riunisce le imprese di costruzione (in maggioranza medio-piccole) che sul progetto ha espresso da tempo varie riserve.

«Oggi - si legge in una nota di Confindustria diffusa ieri in riferimento all'avvio delle operazioni per l'aumento di capitale di 600 milioni - si avvia un'importante iniziativa di riassetto industriale del settore delle costruzioni con la nascita di un soggetto imprenditoriale in grado di competere nel mondo e offrire migliori prospettive di presidio dei mercati internazionali anche alle imprese della filiera». Secondo Confindustria Progetto Italia rappresenta «un modello di aggregazione industriale che può essere replicato anche su scale minori e può rappresentare una strada per uscire da situazioni di difficoltà che interessano molte imprese del settore. La crescita dimensionale e le aggregazioni imprenditoriali rappresentano la condizione per superare la crisi e rimettere il Paese sul sentiero della crescita. È fondamentale che il Governo si impegni in un'azione di rilancio del mercato interno delle costruzioni garantendo non solo adeguate risorse ma anche un sistema di regole ispirato ai principi di trasparenza e piena concorrenza».

Diverso il punto di vista dell'Ance, che in un comunicato diffuso dopo il commento dell'associazione di Viale dell'Astronomia, ha replicato affermando che Progetto Italia «non è un'operazione di sistema». «Non comprendiamo la posizione favorevole di Confindustria dopo la contrarietà espressa da Ance all'operazione di salvataggio di alcuni grandi gruppi delle costruzioni con l'aiuto dello Stato - esordisce la nota di Via Guattani. «Come più volte abbiamo detto e ribadito - sottolinea il presidente dell'associazione Gabriele Buia - Ance non è contraria al rafforzamento di player nazionali e internazionali del settore ma al fatto che questa operazione, peraltro non di sistema, avvenga in condizioni non di mercato e con l'utilizzo del risparmio degli italiani». «Sorprende quindi - prosegue il comunicato - la posizione favorevole espressa in una nota da Confindustria, alla quale Ance aderisce, dopo la contrarietà dichiarata in modo unanime dalle imprese aderenti alla nostra Associazione che rappresenta il settore senza distinzioni tra grandi, medie e piccole imprese». «È nostro dovere - conclude la nota - tutelare tutte le imprese e garantire loro pari condizioni di partenza per crescere, aggregarsi e competere sul mercato e non avallare operazioni a vantaggio di pochi. Posizione questa che continueremo a ribadire con forza in tutte le sedi istituzionali e associative».

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