Appalti

L'edilizia residenziale pubblica torna tra le priorità di governo

di Massimo Frontera

Potenziamento del piano nazionale di edilizia scolastica, investimenti "mirati" su nuove infrastrutture da realizzare, «massima priorità» alla messa in sicurezza del territorio, accelerazione della ricostruzione post sisma, revisione delle concessioni autostradali e infine, un «piano di edilizia residenziale pubblica» da realizzare attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente.
Sono tra le azioni di governo che figurano tra i 29 punti del programma del nuovo governo M5S-Pd. Come è noto, il nuovo titolare del ministero delle Infrastrutture è Paola De Micheli (Pd), già commissaria di governo alla ricostruzione post-sisma.

Il piano di edilizia residenziale pubblica
La cosa notevole è che uno dei punti (n.8) del programma è interamente dedicato all'edilizia popolare, un tema scomparso da anni dai radar della politica nazionale e lasciato invece all'iniziativa (e all'inerzia) delle regioni. L'ottavo punto del programma di governo afferma che «occorre prevedere un piano di edilizia residenziale pubblica volto alla ristrutturazione del patrimonio esistente e al riutilizzo delle strutture pubbliche dismesse, in favore di famiglie a basso reddito e dei giovani». Inoltre, si aggiunge, occorre «adeguare le risorse del Fondo nazionale di sostegno alle locazioni» e «rendere più trasparente la contrattazione in materia di locazioni».
La rinnovata attenzione al tema dell'abitare - in una fase della storia del nostro paese che vede un numero sempre maggiore di famiglie avvicinarsi alla soglia di povertà (e spesso superandola) - autorizza a pensare che il governo ha messo in conto di dover trovare risorse per sostenere la realizzazione di questo piano. In realtà, un sorta di prototipo c'è già. L'attuale piano per il recupero degli immobili degli Iacp altro non è che un intervento sul patrimonio esistente. Nuovo è invece il riferimento al «riutilizzo di strutture pubbliche dismesse», che rappresenta la parte più "creativa" del programma di governo che punta ad aumentare il numero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Sicurezza del territorio e ricostruzione post-sisma
Molto articolato anche il tema della messa in sicurezza del territorio, indicato al punto "9". «Massima priorità - si legge nel programma - dovranno assumere gli interventi volti a potenziare le politiche per la messa in sicurezza del territorio e per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la riconversione delle imprese, per l'efficientamento energetico, per la rigenerazione delle città e delle aree interne, per la mobilità sostenibile e per le bonifiche». Nello stesso punto si riconosce «necessario accelerare la ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l'adozione di una normativa organica che consenta di rendere più spedite le procedure».

Investimenti «mirati» sulle infrastrutture
Il tema delle infrastrutture è citato nel programma in modo cauto, che fa pensare a un vaglio molto selettivo delle iniziative da finanziare. E, soprattutto, appare chiaro che l'investimento nelle grandi opere non può rispondere solo al classico obiettivo anticiclico di stimolare l'economia e l'occupazione, ma deve essere valutato con il metro della «sostenibilità». «Una nuova strategia di crescita fondata sulla sostenibilità - si legge nel programma - richiede investimenti mirati all'ammodernamento delle attuali infrastrutture e alla realizzazione di nuove infrastrutture, al fine di realizzare un sistema moderno, connesso, integrato, più sicuro, che tenga conto degli impatti sociali e ambientali delle opere». La parola chiave sembra essere proprio quel «mirati» affiancata a investimenti, che sembra anche definire il terreno di confronto tra le due anime del governo.

Avanti con l'edilizia scolastica
L'investimento nella scuola (citato al punto 22), oltre alla valorizzazione del personale e all'intervento sull'organizzazione, include anche l'aspetto edilizio. Il programma prevede di «potenziare il piano nazionale per l'edilizia scolastica». Più in generale, per quanto riguarda le infrastrutture pubbliche, «occorre garantire maggiori investimenti, assicurare manutenzioni ordinarie e straordinarie più assidue, tutelare gli utenti e rafforzare il sistema della vigilanza in ordine alla sicurezza infrastrutturale». Infine, nello stesso punto, si legge la frase «Sarà inoltre avviata la revisione delle concessioni autostradali, confermando il piano tariffario unico». L'azione promossa in particolare dal ministro uscente Danilo Toninelli, avrà dunque un sequel, almeno sulla carta.

«Green new deal»
Non poteva mancare una attenzione specifica al tema della sostenibilità ambientale e ai cambiamenti climatici. Il punto 7 del programma di governo annuncia un «Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell'ambiente e della biodiversità tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale». «Tutti i piani di investimento pubblico - si legge ancora - dovranno avere al centro la protezione dell'ambiente, il progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici. Occorre adottare misure che incentivino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese; perseguire la piena attuazione della eco-innovazione; introdurre un apposito fondo che valga a orientare, anche su base pluriennale, le iniziative imprenditoriali in questa direzione. È necessario promuovere lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere quanto più efficace la "transizione ecologica" e indirizzare l'intero sistema produttivo verso un'economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto». In coerenza con tale programma, si annuncia (al punto 9) l'obiettivo di incrementare il numero di impianti di riciclaggio per rendere di conseguenza «non più necessarie nuove autorizzazioni» di inceneritori.

Norme sugli appalti, lotta alla criminalità organizzata
Tra i temi assenti dal programma di governo ci sono le norme sugli appalti, essendo il nuovo governo chiamato, di fatto, a completare la transizione, ormai definita, dalla soft low al modello codice più regolamento. Peraltro, il 2 settembre scorso, il ministero delle Infrastrutture ha ricordato che si è conclusa la consultazione pubblica on line sulla stesura del regolamento, con l'invio di circa 600 contributi (48,42% da parte di operatori del settore, il 38,64% da parte di associazioni di categoria e il 12,94% da parte di istituzioni). Ora comincia il lavoro. Se si eccettuano alcuni richiami specifici al traffico illegale di persone o alle "agro-mafie", tra i 29 punti del programma di governo è totalmente assente il tema dell'azione di contrasto della criminalità organizzata.

Il programma di governo in 29 punti

Il programma di governo in 29 punti

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