Appalti

Opere bloccate/3. Dalla Tav di Firenze alla Asti-Cuneo i cantieri ancora fermi al palo

di Manuela Perrone

Tra le opere “sospese” non c’è soltanto la Gronda di Genova, che surriscalda gli animi all’interno della maggioranza. In stand-by, registrano i costruttori dell’Ance, restano in tutto ancora 55 opere per un valore complessivo d 51,17 miliardi. Ma nell’elenco, oltre alla Gronda, l’Ance mantiene pure la Tav Torino-Lione con i suoi 8,6 miliardi, in attesa della discussione in Senato della mozione M5S per il “no”.

Quello delle opere è un work in progress. Al ministero delle Infrastrutture è in via di pubblicazione l’analisi costi-benefici sulla Tav di Firenze, che secondo indiscrezioni certificherebbe vantaggi superiori ai costi. Sull’Alta velocità fiorentina, che vale 1,6 miliardi di cui circa 800 milioni già stanziati, pende però la spada di Damocle dello stallo del consorzio Nodavia a causa della crisi di Condotte. Con la partita della gara nelle mani di Rfi, convinta che per risolvere l’impasse occorra procedere con il tunnel e la nuova stazione firmata da Norman Foster.

Alla prossima riunione del Cipe che potrebbe tenersi giovedì, dopo il maxi sblocco da 50 miliardi del 24 luglio scorso, potrebbe sbrogliarsi la matassa della Asti-Cuneo, il viadotto “interrotto” da anni che attende il completamento di 11 chilometri per 350 milioni di euro. È arrivata al Mit la delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art). Ora pare che il concessionario Gavio abbia approntato le modifiche richieste al Piano economico e finanziario, ultima condizione per procedere. Al Cipe dovrebbe dunque giungere il via libera definitivo, onorando la promessa di far ripartire i cantieri entro l’estate.

Al Cipe è atteso anche il “sì” all’adeguamento sismico e la messa in sicurezza della Strada dei Parchi (A24 e A25), strategica in caso di calamità naturale dopo il sisma dell’Aquila del 2009: si tratta de l piano da 3,14 miliardi (2 di fondi pubblici) previsto dalla legge 228/2012, appeso all’intesa definitiva con il ministero per il varo del nuovo piano economico finanziario (l’ultimo risale al 2014). Varo che secondo il Consiglio di Stato, che si è pronunciato nelle scorse settimane, deve avvenire entro il 30 ottobre. All’accordo è legata anche la sterilizzazione delle tariffe, che scade il 31 agosto, senza la quale scatterebbe il maxi aumento del 20 per cento.

Nella lista Ance c’è anche l’Alta Velocità Verona-Vicenza. Ma al Cipe approderà un’informativa che svincola il progetto del nuovo casello autostradale di Montecchio Maggiore sulla A4. Obiettivo: accelerare i lavori.

Resta tra gli altri il punto interrogativo sull’Autostrada Roma-Latina (2,8 miliardi), oggetto di un tavolo tecnico tra ministero e Regione. Quanto al destino del Mose di Venezia, funestato dallo scandalo tangenti e dalle criticità strutturali, si attende la nomina del commissario. Forse oggi il ministro Toninelli incontrerà a Roma il governatore veneto Luca Zaia, che incalza: «Ci vogliono persone specchiate e di indubbia moralità, oltre che operative, perché è imprescindibile andare avanti e finire i lavori».

Novità anche sul ponte Morandi, al centro di una riunione ieri con il premier Giuseppe Conte, il vice Luigi Di maio, Toninelli, il sindaco di Genova Marco Bucci e il responsabile trasporti della Lega, Edoardo Rixi. Il Consiglio dei ministri già oggi potrebbe approvare la richiesta di proroga dello stato di emergenza e delle strutture commissariali. La conclusione del nuovo viadotto è confermata per l’aprile 2020.

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