Appalti

Fondo inquilini morosi/1. In cinque anni spesi la metà dei soldi ripartiti alle Regioni

di Massimo Frontera

Il problema della cosiddetta morosità incolpevole, che porta alla procedura di sfratto una quota di famiglie italiane, è un fenomeno largamente sopravvalutato. Sembra questa la conclusione obbligata degli ultimi numeri elaborati dal ministero delle Infrastrutture. Il macro-dato è quello che emerge dal confronto tra soldi statali ripartiti alle Regioni e soldi che risultano inutilizzate. Non si tratta di poco. Sull'arco del quinquennio 2014-2018 i numeri dicono che su quasi 184,3 milioni di euro ripartiti dal Mit agli enti territoriali, quasi 88 milioni sono rimasti inutilizzati, poco meno della metà ( si veda la tabella per Regione ). Il computo è aggiornato ad aprile scorso e probabilmente sul conto delle risorse non spese pesano le ultime assegnazioni. Ma il trend è chiaro. Ovviamente, il problema della morosità incolpevole è tutt'altro che risolto e non è neanche sottovalutato.

Il forte "sospetto" è che sia invece il processo di utilizzo delle risorse a produrre l'incapacità di utilizzarle. La cinghia di trasmissione Stato-Regione-Comuni può rivelarsi eccessivamente farraginosa per un intervento che si caratterizza come emergenziale; e che invece lascia inutilizzate risorse che, domani, potrebbero essere destinate ad altre azioni, non meno urgenti. In parte questo sta già accadendo, con il "dirottamento" delle risorse sul fondo di sostegno all'affitto, che è allo studio da parte del Mit. Con il rischio di lasciare a terra tante famiglie pericolosamente vicine alla soglia di povertà. Una forma di incentivo/penalizzazione nel riparto delle risorse alle Regione, che consenta di dirottare più soldi dove più servono ma dove più vengono spese, potrebbe rappresentare un utile forma di "suasion" per riattivare le amministrazioni inerti, soprattutto le Regioni. Il fondo dedicato al sostegno del fenomeno relativamente nuovo definito morosità incolpevole, nasce da una legge 2013 anche come risposta agli effetti pesanti della crisi finanziaria che a partire dal 2008 aveva cominciato a contagiare l'economia reale. Al fondo sono state assegnate risorse progressivamente crescenti, proprio mentre invece con il fondo di sostegno all'affitto si attuava l'esatto contrario. Al punto che per quest'ultimo sono previsti solo 10 milioni l'anno e 10 milioni l'anno prossimo, mentre a breve il Mit dovrà ripartire 46,1 milioni assegnati a per questa annualità al fondo morosità incolpevole.

«Il principale problema del mancato utilizzo delle risorse è in parte nelle modalità di utilizzo del fondo - commenta Daniele Barbieri, segretario del Sunia (Cgil), il principale sindacato degli inquilini - ma la causa principale sta soprattutto nella non rapidità della erogazione, perché se si prevede un bando, poi un tempo per fare le domande, poi un tempo per fare le graduatorie provvisorie e poi un tempo per fare quelle definitive, alla fine il diretto interessato è stato già sfrattato. O comunque è difficile recuperare un rapporto tra inquilini e proprietari per ripristinare il contratto di affitto». E qui Barbieri suggerisce una strada, sperimentata a livello locale. «Eppure - racconta - c'è la possibilità di intervenire in altro modo, come dimostra l'esperienza fatta a Bologna, dove tutti i soldi sono stati utilizzati e anzi ne servono altri». In che consiste l'esperenza di Bologna? «È stato fatto un accordo complessivo con tutti i soggetti coinvolti, dall'avvocatura, prefettura, questura, ordine degli avvocati, comune e sindacati degli inquilini e dei proprietari. Prevede una procedura dove all'atto della convalida di sfratto si interviene concedendo subito il contribuito. Grazie a questa tempestività lo strumento ha funzionato a Bologna, consentendo di spendere tutti i soldi».
«Il punto vero - osserva il segretario del Sunia - è che questo tipo di contributo non può essere erogato come un qualsiasi altro contributo, perché è di tipo emergenziale: non si può dare i soldi dopo 18 o 24 mesi». E andrebbe coordinato meglio con altre misure analoghe. «Il fondo per la morosità incolpevole non è connesso con il fondo di sostegno all'affitto. Invece - ragiona Barbieri - due fondi dovrebbero essere complementari, in modo da prevenire la morosità: il fondo della morosità incolpevole può intervenire nel momento eccezionale in cui si verifica una caduta di reddito che può portare alla morosità in modo che il comune può intervenire subito, "a sportello" non attraverso un bando».

Le somme stanziate e non spese, per Regione (2014-2018)

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