Appalti

Sblocca-cantieri, il Mit corre ai ripari contro il rischio caos da regolamento «unico»

di Mauro Salerno

È contenuta in un emendamento firmato dal ministero delle Infrastrutture la possibile soluzione al rischio caos innescato dalla difficile fase di passaggio tra nuovo regolamento «unico» e vecchie linee guida. Come si sa il decreto Sblocca-cantieri, ora in fase di conversione al Senato, punta a riportare indietro le lancette all'epoca pre «soft law» di Cantone, sostituendo tutti i provvedimenti attuativi dall'impianto "flessibile" con un nuovo regolamento rigido e vincolante. Il punto è che per come è stata portata avanti nel decreto in vigore dal 19 aprile l'operazione rischia di dimenticare per strada una lunga serie di provvedimenti già varati o ancora da varare, come abbiamo segnalato in questo articolo.

Per evitare dimenticanze, il Mit punta a riscrivere il comma che individua nel nuovo regolamento il nuovo punto di riferimento unico per l'attuazione del Dlgs 50/2016, elencando uno per uno i temi di cui si dovrà occupare, mandando in pensione tutte le altre norme in contrasto. Il regolamento, si legge nell'emendamento, tratterà in particolare, di tutte queste materie:

a)nomina, ruolo e compiti del responsabile del procedimento;
b)progettazione di lavori, servizi e forniture, e verifica del progetto;
c)sistema di qualificazione e requisiti degli esecutori di lavori e dei contraenti generali;
d)procedure di affidamento e realizzazione dei contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie;
e)direzione dei lavori e dell'esecuzione;
f)esecuzione dei contratti di lavori, servizi e forniture, contabilità, sospensioni e penali;
g)collaudo e verifica di conformità;
h)affidamento dei servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria e relativi requisiti degli operatori economici;
i)lavori riguardanti i beni culturali.

Addio anche alle linee guida "facoltative" dell'Anac: quelle emanate in forza dell'articolo del codice (213, comma 2) che riconosce all'Anticorruzione di «promuovere l'efficienza» degli appalti e lo «sviluppo delle migliori pratiche» attraverso «linee guida, bandi tipo, capitolati-tipo, contratti-tipo ed altri strumenti di regolazione flessibile, comunque denominati». Anche questi provvedimenti «cesseranno di avere efficacia» e saranno spazzati via se «in contrasto con le disposizioni recate dal regolamento».

Uno sforzo di semplificazione arriva anche con un altro degli emendamenti inclusi nel pacchetto inviato da Porta Pia. Questa volta l'obiettivo è rendere più snelle le decisioni affidate alle conferenze di servizi sulle opere di interesse statale, come quelle di competenza dell'Anas che fanno riferimento a una vecchia e complicatissima regolamentazione sul superamento dell'eventuale dissenso, ormai scavalcata dalla disciplina prevista dalla legge 241/1990.

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