Appalti

Centrale progettazione, decreto Conte al via con le cento assunzioni di ingegneri ai Provveditorati

di G.Tr.

Nel decreto crescita è inserita la norma che apre le porte a 100 assunzioni di ingegneri e progettisti nei sette Provveditorati alle opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture. Dal Def arriva la conferma ufficiale e il dettaglio numerico dell’intesa Toninelli-Tria (anticipato sul Sole 24 Ore del 3 aprile) che sblocca la centrale di progettazione. Sul decreto di Palazzo Chigi chiamato a dare il via libera alla Centrale è stato portato avanti l’ultimo lavoro di lima per evitare sovrapposizioni di competenze, in particolare con i Beni Culturali per gli immobili soggetti a vincolo. Il testo è pronto per la firma di Conte.

Le 100 assunzioni per i 7 provveditorati alle opere pubbliche sono la chiave di volta per superare lo stallofra il ministro delle Infrastrutture e il titolare dell’Economia che fin qui ha bloccato il varo della Centrale di progettazione prevista dalla manovra. La nuova struttura, pensata a Via XX Settembre per creare un centro di consulenza e produzione di progetti e superare per questa via l’impoverimento tecnico della Pa locale, è stata oggetto di un braccio di ferro fin dalla manovra. Alla fine, nonostante gli emendamenti parlamentari, il finanziamento (100 milioni all’anno) e il ruolo di regia restano all’agenzia del Demanio, che secondo il Dpcm in arrivo dovrà «definire semestralmente le modalità per un’azione sinergica» con il Mit per «accelerare la realizzazione degli interventi» di realizzazione e manutenzione di edifici pubblici.

Gli immobili saranno l’oggetto esclusivo dell’attività della Centrale. Che oltre alla sede romana, presso il Demanio, la struttura avrà fino a 8 «unità territoriali con funzioni operative» in giro per l’Italia. L’agenzia diretta da Riccardo Carpino avrà anche il compito di «individuare i settori prioritari di azione e le modalità operative degli interventi», in un ventaglio di funzioni che oltre a tutti gli aspetti della progettazione prevede anche la preparazione di modelli standard per le opere «similari o con alto grado di uniformità» e la gestione degli appalti per conto terzi.

La firma di Conte è però solo il primo passo indispensabile per l’avvio vero e proprio. Che deve passare dal reclutamento del personale (300 persone, 120 da assegnare alle Province) e dalla firma delle convenzioni con tutte le Pa che vorranno utilizzare i servizi della struttura.

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