Appalti

A Palazzo Chigi nasce Investitalia, struttura tecnica al lavoro su ritardi di spesa e soluzioni

di G.Sa.

Il ritorno a Palazzo Chigi dei pieni poteri di coordinamento per rilanciare gli investimenti pubblici - in un pendolo che di volta in volta lo ha spostato competenze alla Presidenza, al ministero dell’Economia e al ministero delle Infrastrutture - ha bisogno di una struttura tecnica di supporto per decidere dove e come intervenire per accelerare i programmi di spesa.

Il governo la individua in Investitalia, una struttura tecnica di missione istituita dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte con un Dpcm il 15 febbraio scorso. Il testo prevede all’articolo 2 i principali compiti della struttura: monitorare lo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali, individuare gli ostacoli e le criticità che impediscono o rallentano l’esecuzione degli investimenti, proporre soluzioni operative e soluzioni normative in materia di investimenti, affiancare le pubbliche amministrazioni nella realizzazione dei piani e dei programmi di investimento. Ci sono poi la valutazione delle esigenze di ammodernamento delle infrastrutture delle pubbliche amministrazioni, la elaborazione degli studi di fattibilità economico-giuridica, l’analisi e la valutazione dei programmi di investimento. L’ottavo compito, con la lettera i, la dice lunga sulla centralità che attribuisce alla struttura il presidente del consiglio che potrà demandarle «ogni altra attività o funzione in ambiti economici o giuridici». In prospettiva, quindi, anche oltre gli investimenti.

Investitalia svolgerà un lavoro tecnico-amministrativo che viene poi trasferito alla cabina di regia Strategia Italia, l’altra gamba - quella cui spetta il coordinamento politico - dello schemo operativo di Palazzo Chigi sugli investimenti. Il secondo comma dell’articolo 2 del Dpcm chiarisce i rapporti fra le due strutture, entrambe poste sotto il controllo diretto del premier: «Il presidente del Consiglio dei ministri - recita la norma - sulla base delle risultanze delle attività della Struttura, può investire la Cabina di regia Strategia Italia... per le valutazioni e le iniziative di propria competenza».

La struttura di missione a Palazzo Chigi è uno strumento che è stato utilizzato anche da altri governi in passato, anche nel settore degli investimenti. Chi più lo ha enfatizzato è stato il governo Renzi che, in particolare, ne aveva create due: #italiasicura per i piani sul dissesto idrogeologico e #italiasicura/scuole per l’edilizia scolastica. In quel caso il presidente del Consiglio aveva proprio avocato a sé due competenze poste in altri ministeri (rispettivamente il ministero dell’Ambiente e il ministero dell’Istruzione), considerandole prioritarie per l’azione del governo. Le due strutture avevano un grande lavoro di ricostruzione di programmi e finanziamenti sparsi in mille rivoli e avevano avviato alcuni stralci di piano, ma avevano dovuto soccombere in sostanza alle resistenze regionali.

L’azione di Conte appare molto più un’azione di coordinamento trasversale tipica di Palazzo Chigi su un’area di competenza molto più vasta perché - in linea con la strategia del presidente del consiglio e del governo - è l’intera materia degli investimenti pubblici a essere considerata prioritaria e stimolata per una forte accelerazione.

Investitalia potrà agire in raccordo con Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, ma anche con la struttura di progettazione, la terza gamba del progetto di Conte che ancora attende di essere istituita (c’è uno scontro in atto fra ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture su quali compiti debba avere e dove debba essere collocata, se al demanio o presso i provveditorati alle opere pubbliche). Per altro questa terza struttura sarà quella più pesante, con l’assunzione di 300 tecnici a ruolo.

Investitalia avrà invece una struttura leggera (un coordinatore, due dirigenti e dieci unità operative), ma potrà avvalersi di esperti esterni con un badget di un milione e 190mila euro.

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