Appalti

Cmc, accordo con le Pmi siciliane: subito 10 milioni (su 50) in cambio del riavvio lavori

di A.A.

Si delinea un'ipotesi di soluzione nella vertenza delle oltre 100 imprese siciliane creditrici del gruppo Cmc di Ravenna in crisi finanziaria, e dei 2.500 dipendenti che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi. A sostenerlo in una nota è il Comitato creditori siciliani di Cmc.

«A seguito di una fitta serie di incontri a Roma - scrive la nota - la Cmc ha dato indicazioni ad Anas di girare direttamente alle imprese alcuni pagamenti che l'ente ha in itinere, e che saranno determinanti ai fini della ripresa delle attività lavorative. Infatti alle imprese è stata chiesta una graduale riapertura dei cantieri».

«Le imprese finora hanno ottenuto che la Cmc anticipi una minima parte dei crediti vantati (parliamo di 10 milioni su oltre 50 milioni di euro) in cambio dell'impegno delle imprese a riavviare i lavori. Tale risultato, che attiene alla trattativa diretta fra Cmc e imprese con la mediazione di Anas, è stato perfezionato fra la parti perché ad oggi c'è l'impegno istituzionale dichiarato dal governo regionale – e noi al momento non possiamo che fidarci – di corrisponderci il resto delle somme per poi rivalersi su Cmc. E' solo un impegno, ancora nebuloso, certo, e per il quale occorre l'avallo del governo nazionale; ma è l'unico appiglio che abbiamo, perché fino a questo momento da Roma non ci è stata prospettata un'altra ipotesi alternativa».

Questi pagamenti servirebbero a mettere le imprese nelle condizioni di corrispondere parte delle spettanze ai dipendenti e ai fornitori e di sbloccare i Durc, «condizioni essenziali - spiegano - per potere accettare di riprendere l'esecuzione dei nuovi lavori - che sarebbero pagati successivamente e direttamente dall'Anas - in alcune porzioni di cantieri già prossimi al termine o comunque tali da rendere funzionali alcuni tratti di strada, anche al fine di limitare i disagi al traffico e alle popolazioni coinvolte».

La riunione del Comitato dei creditori - scrivono - «nel considerare queste somme come anticipo sul totale dei lavori già eseguiti per oltre 50 milioni di euro e non ancora saldati dai general contractor Empedocle e Bolognetta, ha approvato all'unanimità la proposta della Cmc e ha deciso di raccogliere le ultime forze residue e di riaprire appena possibile i cantieri per senso di responsabilità nei confronti dell'intera Sicilia consapevoli di dovere affrontare ulteriori enormi sacrifici e di dovere chiedere ancora pazienza e condivisione di sofferenze a dipendenti, fornitori e banche».

Le imprese incontreranno prossimamente i due general contractor per gli aspetti tecnici e attendono «una convocazione a Roma, si spera la prossima settimana, a Palazzo Chigi, con i ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo economico, con l'Anas, la Regione siciliana e la Cmc, per mettere a punto una soluzione normativa che consenta alla stessa Regione di anticiparci il saldo delle spettanze pregresse, che poi recupererà nel tempo dalla Cmc».

«Siamo grati – ha concluso il Comitato – al governo regionale per la disponibilità fin qui data ad anticiparci i crediti e a tutti coloro, fra i quali l'amministrazione comunale e il vescovo di Caltanissetta, tutti i sindaci dei territori coinvolti e i tanti, politici, associazioni, sindacati e semplici cittadini, che hanno assunto posizioni chiare e determinate a sostegno della nostra causa e che ci hanno aiutato a ottenere ascolto, attenzione e disponibilità".»

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