Appalti

Napoli-Bari, Salini Impregilo affila le armi per il ricorso contro il risultato che premia Cmc

di Alessandro Arona

Pietro Salini manda i suoi avvocati in riscaldamento a bordo campo, e fa scrivere intanto una lettera a Rfi preannunciando ricorsi. Nel mirino la gara per l'appalto integrato della Frasso Telesino-Telese (269,7 milioni a base d’asta), lotto della Napoli-Bari ferroviaria messo in gara da Rfi nel giugno scorso. L’impresa di costruzione numero uno in Italia non riesce a digerire l’anomalia di una commissione di gara che prima dà vincente, annunciando i punteggi in seduta pubblica, la cordata Salini Impregilo, Astaldi, Sifel, Clf, e dopo un paio di settimane (a metà dicembre) riconvoca tutti, annuncia di essersi sbagliata, e a sorpresa annuncia che in testa alla graduatoria c’è in realtà la cordata guidata dalla coop Cmc Ravenna, con altre imprese minori (si veda il servizio).
Nel frattempo, però, tra una seduta e l’altra, esplode la crisi di Cmc, che il 2 dicembre chiede e il 7 dicembre ottiene l’apertura del concordato preventivo in bianco. E paradossalmente la commissione, nella seconda seduta, rifacendo i conti e correggendo quello che descrive come un "mero errore tecnico", aumenta i punteggi di Cmc relativi al “pregio tecnico” dell’offerta e anche alle “caratteristiche dell’impresa”, compresi i parametri di solidità economico-finanziaria. Cmc guadagna 0,9 punti, pochissimo sul potenziale di 100, ma sufficienti a superare la cordata Salini di 0,847 punti.

Cmc ha vinto la gara sostanzialmente con il ribasso sul prezzo, -14,19% rispetto al -9,28% di Salini Impregilo-Astaldi, con 25 punti ottenuti contro 16,34. Ma quella piccola correzione sulla parte tecnica dell’offerta alla fine ha fatto la differenza.

Tutto questo può far girare le scatole ai perdenti, ma certo va tradotto in argomentazioni giuridiche. Nella lettera si chiede a Rfi di poter accedere al verbale della commissione di gara, si vuole cioè capire come si è arrivati ad assegnare i punteggi, per capire se qualche errore materiale - anche minimo - potrebbe cambiare ancora le carte in tavola.

Rfi per ora sembra prudente. A un mese dai punteggi “corretti”, annunciati nella seconda seduta pubblica, la gara non è ancora aggiudicata, neppure provvisoriamente. È ancora in corso - fanno sapere - la verifica di congruità dell’offerta vincente, sia sul ribasso che sulla parte tecnica ed economica. Normalmente le sorprese in questa fase sono molto rare.

Fin dall’inizio la gara gara fu contestata da alcune grandi imprese, che avevano rilevato - a loro dire - una certa confusione tra criteri soggetti e oggettivi tra i criteri di valutazione, e in particolare alcuni aspetti soggettivi (parametri su solidità economico-finanziaria delle imprese) inseriti invece nei punteggi dell'offerta (si veda il servizio). Rfi respinse con forza quelle contestazioni, parlando di un bando perfettamente in linea con leggi e linee guida Anac. Inoltre Rfi, essendo in un cosiddetto “settore speciale”, si muove con margini di manovra maggiori rispetto alle Pa in materia di qualificazione delle imprese e criteri di valutazione in gara.

Secondo aspetto da considerare: le imprese - come è normale - hanno dichiarato i parametri economico-finanziari richiesti da Rfi sulla base dell’ultimo bilancio chiuso, il 2017 (le offerte erano di fine estate). Ma nel frattempo Cmc è andata in crisi, e senza dubbio quei parametri sono peggiorati. Ma anche questo aspetto è difficilmente contestabile “in punta di diritto”, perché è pacifico che la situazione va fotografata al momento dell’offerta. Oltre al fatto che la legge ammette la partecipazione alle gara di imprese in procedura di crisi.

Salini può dunque puntare sull’errore materiale, anche perché la differenza in graduatoria è meno di un punto, basta un niente per cambiare le carte.

O può aspettare sulla riva del fiume, vedere se cioè Cmc sarà in grado di fornire le fideiussioni necessarie per garantire il lavoro e arrivare alla firma del contratto. Che Cmc vinca la gara e poi non abbia i soldi per le fideiussioni non è però una prospettiva da augurarsi, perché Rfi sarebbe probabilmente costretta a tirare alla lunga per mesi, in attesa dell’autorizzazzione del Tribunale, prima di revocare l’aggiudicazione e passare alla cordata seconda in graduatoria. Infrastrutture Lombarde, ad esempio, è bloccata da un anno con Condotte vincente sulla Città della Salute di Milano, ma senza soldi per la fideiussione (guarda caso seconda è sempre Salini Impregilo).

Salini farà comunque certamente ricorso contro il provvedimento di aggiudicazione a Cmc, se e quando arriverà, sapendo però che la legge, per le opere di legge obiettivo quali la Napoli-Bari ancora è, prevede vincoli alla magistratura amministrativa, alla quale impone di privilegiare la continuità dei lavori rispetto alle legittime pretese delle imprese ricorrenti, dunque il risarcimento per equivalente piuttosto che l’annullamento dell’aggiudicazione.

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