Appalti

Ddl Bilancio, il fondo investimenti perde 6,6 miliardi. Strade, bonifiche, dissesto, Tpl: ecco dove vanno i soldi

di Massimo Frontera

Nella manovra al rush finale alla Camera viene confermato il maxi-fondo pluriennale destinato agli investimenti, che avrà però una dotazione complessiva inferiore alla cifra indicata nelle prime bozze del Ddl Bilancio. Rispetto ai 50,2 miliardi iniziale, la cifra indicata nel maxi-emendamento del governo si riduce a 43,6 miliardi proiettati fino al 2033. Il fondo è analogo a quello ideato dall’ex premier Matto Renzi, con la differenza che non è più in capo alla Presidenza del Consiglio ma è nel bilancio del ministero dell’Economia (capitolo 7557).

Gli stanziamenti sono i seguenti: 70 milioni di euro per il 2019, 1.260 milioni per il 2020, 1.600 milioni per il 2021, 3.250 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 3.300 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028 e, infine, 3.400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2029 al 2033.

Una quota del fondo, precisa la norma, «è destinata alla realizzazione, allo sviluppo e alla sicurezza di sistemi di trasporto pubblico di massa su sede propria». Si fa espresso riferimento al prolungamento della linea metropolitana 5 (M5) da Milano a Monza. L’intervento - dal costo complessivamente di 900 milioni - trova subito quest’anno un primo finanziamento di 15 milioni, seguito da 10 milioni sul 2020, 25 milioni sul 2021, 95 milioni sul 2022, 180 milioni sul 2023, 245 milioni sul 2024, 200 milioni sul 2025, 120 milioni sul 2026 per finire con 10 milioni di euro sul 2027.

Anche l’Anas incassa una piccola quota di risorse - 10 milioni in totale - per la progettazione e realizzazione di vari interventi puntuali. I fondi si inquadrano nell’aggiornamento del contratto di programma Anas 2016-2020 e serviranno per la «progettazione e realizzazione di interventi di adeguamento e messa in sicurezza degli svincoli delle tangenziali dei capoluoghi di provincia». Si tratta di 5 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020.

Contro il dissesto idrogeologico 2,6 miliardi
Gli interventi contro il rischio di dissesto idrogeologico incassano una disponibilità complessiva di 2,6 miliardi di euro nel prossimo triennio: 800 milioni sul 2019 e 900 milioni su ciascuno degli anni 2020 e 2021. Le risorse sono destinate alla realizzazione di investimenti finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico nonché all'aumento del livello di resilienza di strutture e infrastrutture, nei territori in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza e lo stesso (alla data di entrata in vigore della presente legge) risulta ancora in corso oppure è terminato da non oltre 6 mesi . La norma del Ddl Bilancio disciplina sia le modalità di realizzazione e di monitoraggio degli interventi, sia l’utilizzo delle risorse. Per gli interventi di valore superiore alla soglia comunitaria può essere finanziata anche la sola progettazione da realizzare entro il 2019. Per la realizzazione degli interventi le regioni utilizzano in via prioritaria le risorse apposite dei fondi strutturali del ciclo di programmazione 2014/2020 e i fondi Fsc fino a una quota massima di 700 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021.

Nella Capitale fondi per strade e metro C
In un altro punto del Ddl Bilancio si prevedono stanziamenti per la Capitale. Per la «revisione progettuale del completamento della linea C della metropolitana di Roma» (incluso l’acquisto di materiale rotabile) e la manutenzione straordinaria delle linee A e B la città incassa 145 milioni di euro nel triennio 2019-2021. Più esattamente viene autorizzata la spesa di 55 milioni nel 2019, 65 milioni nel 2020 e 25 milioni nel 2021. Il governo individua anche le risorse per tappare le buche sulle strade della Capitale: 60 milioni in tutto nel biennio 2019-2020, cominciando con 40 milioni nel primo anno. A queste risorse si aggiungono 15 milioni di euro (5 milioni per ciascun anno del triennio 2019-2021) per l’acquisto delle apposite macchine da cantiere. Si prevede la possibilità che il ministero della Difesa possa contribuire a questi lavori.

Bonifiche e terra dei fuochi: oltre 121 milioni in sei anni
Nel capitolo investimenti va segnalato anche l’incremento di 20 milioni circa all’anno per sei anni al fondo per interventi di messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati. Più esattamente, il Ddl bilancio prevede un incremento di 20.227.042 euro per ciascun anno del periodo 2019-2024. le risorse serviranno a varie cose. Al primo posto c’è il risanamento ambientale dei siti inquinati o contaminati della regione Campania, in base a una lista approvata dal Cipe. L’altro capitolo di interventi è invece nazionale e riguarda il programma nazionale di bonifica di siti inquinati dove non è stato individuato un responsabile o dove non è stata avviata la procedura per individuarlo. Il programma va adottato dal ministero dell'Ambiente, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, entro i primi 120 giorni del 2019 (previo parere delle commissioni parlamentari).

Alle Province 3,75 miliardi per strade e scuole
Le province incassano 250 milioni all’anno da 2019 al 2033 per la manutenzione di strade e scuole. Complessivamente gli enti locali si assicurano una dote di 3,75 miliardi di euro. Analogamente alla disposizione che riguarda i 400 milioni per i comuni, il Ddl Bilancio prevede che il contributo sia assegnato e ripartito dal ministero dell’Interno, con apposito decreto entro il 20 gennaio prossimo. Il provvedimento richiede però il “concerto” di Mef e Mit, oltre all’intesa in conferenza stato-città. Le risorse vengono assegnate in funzione della diminuzione storica della spesa per la manutenzione di strade e scuole e all’incidenza sul gettito dell’imposta Rc auto.

Il fondo investimenti ex comma 140 perde 30 milioni sul 2019
Arriva un taglio di 30 milioni sull’annualità del primo fondo investimenti (ex articolo 1, comma 140 della finanziaria 2017). A prevederlo è il comma 63-decies che dispone appunto una riduzione di 30 milioni di euro per il 2019 della dotazione del Fondo sottraendo le risorse al fondo investimenti (fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese) relativamente ai fondi Mit destinati alle «infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione». Le risorse contribuiranno a finanziare le piccole opere pubbliche dei comuni fino a un massimo di 400 milioni .

Il testo del Ddl Bilancio all’esame della Camera

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