Appalti

Codice appalti/3. L’Ance stronca la bozza: «No alle mani libere, non è questo che serve»

di A.A.

No dell'Ance alle proposte del governo per le prime modifiche del Codice appalti, norme contenute nella bozza di decreto legge semplificazione. No dell'Associazione costruttori, in particolare, alla procedura negoziata senza bando (ex trattativa privata) estesa dall'attuale tetto di 1 milione di euro fino a 2,5 milioni: «questa ipotesi desta preoccupazione - scrive l'Ance - perché è una fascia nella quale è compreso oltre il 90% dei bandi di gara, che verrebbe così di fatto sottratto a meccanismi di concorrenza e trasparenza del mercato».

No dell'Ance anche al ritorno del massimo ribasso (oggi limitato a due milioni di euro per i lavori) fino alla soglia comunitaria (5,548 milioni): «è una scelta - sostiene l'Ance - che va nella direzione opposta rispetto all'esigenza di garantire la realizzazione delle opere in qualità, con costi e tempi adeguati».


Giudizio negativo dell'Ance anche sulla «possibilità, prevista nella bozza, di esaminare l'offerta economica senza aver prima verificato se il concorrente abbia i requisiti per eseguire l'opera. Il rischio è di prestare il fianco a potenziali turbative nella aggiudicazione della gara». «Pur apprezzando la decisione del Governo di procedere a una revisione del Codice - commenta il presidente Gabriele Buia - alcune modifiche contenute nel decreto legge semplificazioni circolate nelle ultime ore non vanno nella direzione auspicata di definire un quadro normativo chiaro ed efficiente in grado di dare al Paese le opere di cui ha bisogno». «Chiediamo da tempo - aggiunge - semplificazioni e modifiche al Codice per sbloccare le opere, non abbiamo mai chiesto e non vogliamo mani libere: rischiamo di fare un grave danno al Paese». «L'auspicio - conclude il presidente dell'Ance - è che il Governo faccia un'ulteriore riflessione sull'individuazione dei cambiamenti che servono per far ripartire realmente il Paese».

La proposta di alzare fino a 5,548 milioni (soglia Ue) il tetto per il massimo ribasso (oggi 2 milioni) era contenuta nel pacchetto di modifiche al Codice presentato da Ance e Anci nel luglio scorso (si veda il punto 6 del servizio, punto 5 nel documento), ma l’Ance
spiega che questa proposta è sostenibile solo se abbinata alle altre condizioni che allora poneva la proposta: gara su progetto esecutivo, esclusione automatica delle offerte anomale, e utilizzo per l’esclusione di un innovativo metodo antiturbativa importato dall’estero. Il massimo ribasso da solo sarebbe solo un ritorno al passato, ai maxi-ribassi in gara e poi i contenziosi in corso d’opera per recuperare i margini.

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