Appalti

Nuovo codice, esordio nel caos per gli enti: Cociv annulla il bando da 160 milioni, la Calabria va avanti con l'impianto rifiuti

di Alessandro Lerbini

La corsa alla pubblicazione dei bandi con le vecchie regole si è interrotta martedì 19: chi è riuscito a mandare in gara i lavori entro questa data potrà portare a termine la procedura senza "sorpese", ma chi non ha fatto in tempo sarà costretto a rivedere le carte in tempi brevi. Sono numerosi gli enti appaltanti che hanno inviato alla Gazzetta ufficiale i testi dei propri bandi prima dell'entrata in vigore del nuovo codice appalti avvenuta nella tarda serata di martedì, ma in alcuni casi i tempi tecnici di pubblicazione hanno impedito l'uscita di queste gare entro il limite imposto dal nuovo testo. Risultato? Caos tra gli uffici tecnici delle amministrazioni pubbliche coinvolte e soprattutto incertezza sul proseguimento di questi avvisi (tutti usciti il 20 aprile sulla Gazzetta europea) che rischiano lo stop.

Ha già annunciato l'annullamento del bando da 159,2 milioni il Cociv, Consorzio collegamenti integrati veloci, riguardante i lavori di realizzazione della sovrastruttura ferroviaria e delle opere civili di linea nell'ambito dei lavori di realizzazione della tratta Av/Ac «Terzo Valico dei Giovi» — lotto Tortona, ricadenti nel primo, secondo, terzo, quarto, quinto e sesto lotto costruttivo. L'aggiudicazione era prevista al massimo ribasso, criterio non più utilizzabile con il nuovo codice per opere superiori al milione di euro.

«Il bando di gara del Cociv - fa sapere il consorzio in una nota - è stato trasmesso alla Gazzetta dell'Ue per la pubblicazione, in data 15 aprile 016 ed è stato pubblicato il 20 aprile.
Il Nuovo Codice (pubblicato il 19 aprile verso le ore 23) stabilisce l'entrata in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sulla Guri con applicazione a tutti i bandi pubblicati dopo la data di entrata in vigore ai sensi dell'articolo 216: il Consorzio pertanto provvederà all'annullamento del bando prevedendo una successiva pubblicazione secondo i dettami della nuova normativa».

Prosegue sulla propria strada invece la Regione Calabria che ha pubblicato ieri l'appalto integrato (procedura non ammessa dal codice in vigore) per l'impianto di recupero rifiuti, da avviare alla filiera del riciclaggio, con annessa piattaforma di valorizzazione della frazione organica (Forsu), da realizzare in località Alli a Catanzaro. Opera dall'importo di 58,8 milioni.
«La procedura di affidamento, attraverso l'appalto integrato, della realizzazione e adeguamento di una serie di impianti di trattamento rifiuti della regione - afferma Michelangelo Anoja del dipartimento Ambiente e Territorio della Regione -, è stata oggetto di programmazione con decreto dirigenziale – determinazione a contrarre - n. 7086 del 09 maggio2013. Conseguentemente gli affidamenti della progettazione, prima, e del servizio di verifica della stessa, poi, sono avvenuti coerentemente.
Essendo stato definito l'iter della progettazione e delle relative approvazioni – compresi gli atti di gara - per l'impianto rifiuti di Catanzaro, in data 15 aprile 2016 si è proceduto, in uniformità alla programmazione regionale ed alle disposizioni normative vigenti, all'invio del relativo bando alla Gazzetta europea perché fosse pubblicato, sul sito web del Ted, entro i successivi 5 giorni. È con tali presupposti che riteniamo che la procedura possa espletarsi, senza che debba essere annullata o modificata con aggravi economici e ritardi nei tempi d'esecuzione delle opere e degli indispensabili servizi di smaltimento rifiuti, compresi nell'appalto in affidamento».

Non prendono posizione e attendono sviluppi gli altri enti protagonisti, loro malgrado, della "nuova era" dei bandi. A Udine l'Azienda ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia ha promosso l'appalto integrato da 5,4 milioni per la ristrutturazione dei padiglioni del polo ospedaliero udinese: risanamento conservativo per l'adeguamento funzionale, strutturale e impiantistico del padiglione n. 7 Petracco, riqualificazione spazi destinati alla Soc Clinica ostetrica e ginecologica 1 e 2 lotto e ripristino della funzionalità delle strutture danneggiate dall'incendio.
«Per noi vale la data di spedizione del bando, avvenuta il 15 aprile - afferma Graziella Bravo, responsabile del procedimento -. In ogni caso ci dicessero cosa dobbiamo fare, questo progetto è nato così un anno fa, cerchiamo di lavorare al meglio ed è inconcepibile che poi alla fine rischiamo di bloccare tutto».

Sta alla finestra anche l'Università di Firenze, che assegna al prezzo più basso le manutenzioni edili triennali per 1,4 milioni. «Ma come si fa - dichiara dall'ufficio tecnico Andrea Ciulli -ad assegnare un accordo quadro con l'offerta economicamente più vantaggiosa? Qui si sommano problemi a problemi. Non so cosa succederà con questa gara, staremo a vedere».

Incertezza anche a Infrastrutture lombarde dove ci si appiglia alla data di invio del bando (avvenuta il 15 aprile) relativamente alla gara da 29,7 milioni per il nuovo ospedale dei bambini, realizzazione di un nuovo volume ospedaliero e interventi di adeguamento e accreditamento di alcune aree presso il presidio ospedaliero Buzzi a Milano. In particolare le opere prevedono la realizzazione di un nuovo edificio sanitario destinato ad ospitare le attività di Pronto Soccorso e Degenza per la Pediatria d'Urgenza, Diagnostica per immagini, Terapia intensiva e sub-intensiva, Patologia neonatale, Day Surgery, Blocco operatorio e servizio di sterilizzazione.
«Per i nostri legali - afferma il vice direttore di Ilspa, Guido Bonomelli - fa fede la data di invio del testo alla Gazzetta. Seguiremo in ogni caso gli sviluppi futuri».

Appalto integrato da oltre 7 milioni in stand-by anche a Roma dove il Consorzio Colle delle Gensole ha promosso la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria — lotto 1 — relative all'omonimo programma urbanistico Colle delle Gensole. «Rimetto la questione ai nostri legali - sostiene il responsabile del procedimento Franco Scarpone -. Certo si tratta di un grave probelma, che senso avrebbe andare avanti con questa gara? Con le regole cambiate è praticamente sicuro il ricorso dell'impresa che non vincerà l'appalto. Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni».

Altro bando a rischio a Roma, dove il provveditorato alle opere pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna ha pubblicato l'appalto integrato per i lavori relativi all'intervento di ristrutturazione, trasformazione e ampliamento degli impianti tecnologici delle sedi della Sogei — Società Generale d'Informatica — in via Mario Carucci 99 (valore di 21,9 milioni). Dalla sede di via Monzambano la cautela è d'obbligo. Si attendono disposizioni per capire come agire.

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