Appalti

Nuovo Codice/2. Nencini: venti punti già concordati tra Governo e relatori

di Giuseppe Latour

Venti punti concordati tra Governo e relatori. Il lavoro di limatura in Parlamento sul nuovo Codice appalti parte da qui, secondo quanto spiega il viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini. Nell'elenco compaiono molte delle questioni di cui si parla già da giorni: subappalto, progettazione, qualificazione, in house. Ma ci sono anche diversi punti nuovi, come il massimo ribasso, il contraente generale, il soccorso istruttorio. E, soprattutto, c'è il débat public, sul quale appare già piuttosto chiaro che ci saranno interventi piuttosto massicci: anziché lasciare mano libera ai singoli tavoli il Codice individuerà una soluzione uguale per tutti.

«Il lavoro sta procedendo a un buon ritmo in commissione tra la Camera e il Senato», spiega Nencini, che sta seguendo da vicino le commissioni per conto del Mit. A questo proposito, prosegue: «Il relatore Stefano Esposito ha presentato una serie di punti che dovranno essere oggetto di interventi. Una ventina di questi sono già stati giudicati condivisibili dal Governo». Le commissioni si esprimeranno nel merito la prossima settimana, integrando le indicazioni del relatore, ma su questi passaggi, nella sostanza, c'è già la benedizione di maggioranza e Governo: di sicuro, quindi, entreranno nel parere definitivo e si tradurranno in emendamenti al Codice.

L'elenco nelle mani del viceministro comprende una ventina di punti in totale. Tra questi, i più importanti sono dieci: il subappalto (articolo 105), le soglie per il massimo ribasso (articolo 95), i livelli di progettazione (articolo 23), il sistema di qualificazione e il ruolo delle Soa (articolo 84), il ruolo del contraente generale (articolo 194), le clausole sociali (articolo 50), gli affidamenti in house (articolo 177), il partenariato pubblico privato (articolo 179), il soccorso istruttorio (articolo 83) e il débat public (articolo 22). Su tutti questi punti non ci sono ancora soluzioni individuate in maniera definitiva, anche se è chiaro che le correzioni andranno nella direzione sollecitata nei giorni scorsi da più parti. Ad esempio, sul subappalto la questione centrale riguarda il ripristino dei tetti massimi di subappaltabilità, mentre sul criterio del prezzo più basso l'ipotesi è di allargare la possibilità di utilizzo oltre la soglia di un milione di euro. Sulla qualificazione ci sono dubbi sui requisiti extra che possono essere richiesti dalle stazioni appaltanti per le opere sopra i 20 milioni di euro.

Tutti elementi che, con maggiore dettaglio, saranno definiti nelle prossime ore. C'è una sola eccezione: sul fronte del débat public è già chiara la soluzione che sarà adottata dalle commissioni, almeno nei principi. Lo schema attuale dell'articolo 22 è strutturato in maniera aperta. Le modalità del dibattito pubblico, in sostanza, vengono definite volta per volta in modo da assicurare la partecipazione degli enti locali e delle comunità. «Penso che la procedura vada definita al meglio possibile già all'interno del Codice – spiega Nencini -. Non è possibile che sia il tavolo a stabilire come procedere. Andremo a individuare un criterio universale, che sarà valido per tutti».

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