Appalti

Crediti Pa, Comuni e province hanno saldato 9,6 miliardi alle imprese su 16,1 stanziati

di Massimo Frontera

Passi avanti nei pagamenti dei debiti pregressi con le imprese da parte della Pa. In base all'ultimo aggiornamento del ministero dell'Economia, pubblicato il 10 agosto - ma aggiornato al 20 luglio - le amministrazioni pubbliche hanno erogato finora alle imprese 38,685 miliardi di euro su 56,3 miliardi di euro complessivamente stanziati a questo scopo (ma la quota di risorse effettivamente messa a disposizione degli enti debitori è pari a 44,675 miliardi di euro). Le cifre rappresentano un passo avanti rispetto all'ultimo bilancio di Via XX settembre, che risaliva a gennaio scorso.

I pagamenti in conto capitale per appalti di lavori riguardano prevalentemente le amministrazioni locali, cioè province e comuni, dove molto è stato fatto; ma molto resta ancora da fare. La buona notizia è che ad oggi, stando ai dati comunicati dal Mef, le imprese sono rientrate di quasi 9,6 miliardi di euro (esattamente 9,594 miliardi). La notizia meno buona è che resta ancora parecchio per pareggiare i conti: se si confronta il totale dei pagamenti finora effettuati da comuni e province con i 16,1 miliardi di risorse complessivamente stanziate a questo scopo a favore degli stessi enti, emerge che restano ancora 6,5 miliardi di euro ancora da utilizzare, di cui circa 2,2 miliardi già nella disponibilità degli enti stessi.
In altre parole, comuni e province hanno finora utilizzato circa l'81% delle risorse a disposizione per i pagamenti arretrati, e dovrebbero entrare nella disponibilità di altri 4,312 miliardi stanziati.

Ma questi numeri potrebbero essere parziali. Se infatti si accetta per buona la stima del centro studi dell'Ance, che ha sempre indicato in 19 miliardi la quota complessiva "originaria" di mancati pagamenti alle imprese per appalti di lavori, resta da liquidare ancora una cifra più o meno uguale a quella finora erogata.
«Per quanto riguarda il volume dei ritardi - si legge nell'ultimo osservatorio congiunturale dell'Ance pubblicato lo scorso luglio - sulla base dell'andamento degli investimenti nel settore dei lavori pubblici e delle precedenti rilevazioni dell'Ance, è possibile stimare in circa 8 miliardi di euro l'importo dei ritardi di pagamento alle imprese che realizzano lavori pubblici». Nell'osservatorio congiunturale l'Ance spiegava inoltre che il problema dei mancati pagamenti rischia di aggravarsi se non si interviene per far rispettare le norme europee sui termini per la liquidazione delle fatture. Dall'indagine condotta presso le imprese associate, infatti, emerge che la scadenza di 30-60 giorni, fissata dalla legge, spesso non viene rispettata e, anzi, i tempi reali «sono pari a circa tre volte quali previsti dalla normativa comunitaria». Inoltre il campione di imprese intervistate dall'Ance ha segnalato un peggioramento dei ritardi medi nei pagamenti nel primo semestre 2015 rispetto al precedente semestre: 78% di imprese colpite contro il 73%.

In base al bilancio del ministero dell'Economia, la situazione debitoria per le altre amministrazioni è la seguente: le amministrazioni centrali hanno utilizzato tutti 5,7 miliardi di risorse a loro disposizione (su 7 miliardi complessivamente stanziati); le regioni hanno finora erogato circa 23,3 miliardi sui 27,2 a loro disposizione (a fronte di uno stanziamento di 33,2 miliardi).

Osservatorio congiunturale Ance - luglio 2015

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