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Digitalizzazione/1. Piattaforma Digiplace, Ance e Federcostruzioni: progetto strategico, il governo investa

di Q.E.T.

«Abbiamo proposto a governo e Parlamento di inserire nella legge di Bilancio 2020 almeno due proposte per consentire alle costruzioni di cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione: la prima è creare una piattaforma nazionale digitale delle costruzioni - destinando a tale finalità 6 milioni del fondo amministrazioni centrali - anche al fine di evitare che l'Italia rimanga indietro rispetto alle innovazioni che stanno già emergendo in tutta Europa. La seconda è prevedere un bonus assunzioni per favorire l'ingresso di giovani professionalizzati nelle imprese edili». In occasione della presentazione ufficiale della piattaforma Digiplace, lo scorso 22 novembre al Saie di Bologna, il presidente dell'Ance Gabriele Buia ha rinnovato la richiesta di «adottare una vera strategia italiana per l'innovazione digitale del settore delle costruzioni».

Altri «passi indispensabili» per colmare il digital divide dell'Italia dagli altri competitor europei sono l'adozione di un Piano edilizia 4.0 dedicato alle costruzioni, il finanziamento di programma triennale per l'innovazione nel settore, una maggiore attenzione alla ricerca di settore, l'estensione della "Nuova Sabatini" ai beni strumentali per l'edilizia e la semplificazione delle procedure per la demateralizzazione dei documenti di gestione del cantiere.

In questa prospettiva tutta da costruire, il primo tassello importante è proprio il progetto europeo DigiPlace per la definizione di una piattaforma digitale europea per il settore delle costruzioni. Progetto che oltre a rappresentare la prima proposta in assoluto sulla trasformazione digitale dell'industria delle costruzioni è stata fortemente voluta e promossa da Ance e Federcostruzioni che hanno ottenuto dalla commissione Ue l'inserimento di una piattaforma specifica per l'edilizia tra i settori prioritari nella strategia di digitalizzazione industriale europea, che può contare su un budget complessivo di 300 milioni di euro.

In Italia il coordinamento del progetto è in capo al Mit e più in particolare è curato dal provveditore Pietro Baratono. Il progetto è finanziato dal programma Horizon 2020 e si avvale della sinergia di un consorzio europeo di 19 partner coordinato dal Politecnico di Milano, a cui partecipano, tra gli altri, le principali associazioni industriali europee, centri tecnologici e università, e i ministeri delle Infrastrutture francese e tedesco, altre a quello italiano.

«La trasformazione digitale - ha sottolineato la presidente Federcostruzioni, Federica Brancaccio - non ha riguardato tutte le componenti della filiera delle costruzioni allo stesso modo e questo ha creato un problema di rapporto domanda/offerta; è quindi necessario realizzare al più presto una struttura digitale che supporti l'intera filiera, in particolare le piccole e medie aziende, per colmare questi gap e consentire a tutte le imprese una crescita generale in termini di accesso al mercato, qualità, produttività e sostenibilità. Siamo orgogliosi che l'Italia abbia fatto da capofila sia per la proposizione che per la realizzazione di questo progetto Europeo. Un ringraziamento va al nostro Ministero delle Infrastrutture per avere creduto fin dall'inizio alle nostre proposte».

(articolo aggiornato alle ore 11:10)

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