Fisco e contabilità

Geometri, reddito medio 2019 di 22mila euro in crescita (senza sosta dal 2015) del 7%

di Giuseppe Latour

Incremento di sette punti nel reddito dei geometri liberi professionisti nelle dichiarazioni 2019. È quanto rivela il primo campione di dati appena elaborato dalla Cassa di categoria, reso noto nel corso del Congresso nazionale chiuso a Bologna la scorsa settimana.

Il numero proietta il reddito medio dei geometri intorno ai 22mila euro e fotografa una situazione molto interessante, per una categoria legata in maniera strettissima all’andamento dell’edilizia, ormai da anni in crisi: si tratta, infatti, del quarto aumento consecutivo dal 2015 ad oggi. Dopo cali continui tra il 2011 e il 2015, è iniziata la risalita: se nel 2015 un geometra guadagnava in media 18.926 euro, nel 2018 siamo arrivati sopra quota 20mila euro e nel 2019 si arriverà a sfondare il muro del 22mila euro. Il trend di calo è stato insomma decisamente invertito.

«Questo dato - dice il presidente della Cassa, Diego Buono - ha due letture. Da un lato significa che eravamo arrivati ai minimi storici. Il nostro settore ha sofferto molto negli anni scorsi». Dall’alto lato, i geometri hanno dimostrato una capacità particolare di interpretare le nuove competenze. «La categoria - dice ancora Buono - ha saputo reagire meglio di altre alla crisi, dimostrandosi polivalente e non legata solo all’edilizia: la nostra attività si presta molto ad essere orientata su altri settori». Quindi, non solo progettazione, ma anche catasto, sicurezza degli edifici e topografia. Senza dimenticare le nuove tecnologie.

Non a caso, nel corso della sua relazione di apertura del congresso di Bologna, il presidente del Consiglio nazionale Maurizio Savoncelli ha sottolineato in diversi passaggi l’importanza di istruzione e formazione continua. Per Savoncelli, è «un imperativo garantire agli iscritti gli strumenti per reinterpretare la professione in chiave innovativa».

Per questo, il presidente ha fatto riferimento alla «metodologia Bim, alle rilevazioni satellitari, potenziate dai big data, alla sicurezza sul lavoro, che approcciata con la realtà virtuale è in grado di abbattere drasticamente il numero e la frequenza degli infortuni, all’evoluzione del catasto, sempre più rapida in una dimensione open data, alla gestione dei terreni agricoli, ottimizzata dall’impiego di droni e sensori». A corollario di questo, c’è «il potenziamento delle soft skills per valorizzare le caratteristiche individuali e gestire al meglio i rapporti con i clienti. Sullo sfondo, poi, il cloud, la blockchain, i data analytics». Un quadro estremamente articolato. Tanto che il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, nel corso del Congresso ha lodato «la capacità che ha la categoria di rimanere costantemente aggiornata».

Concretamente, le energie per migliorare la formazione arrivano da un rinnovamento continuo. Proprio per questo il congresso si è concentrato in maniera particolare su donne e giovani. Le donne geometra sono circa il 10% del totale della categoria, in crescita rispetto al passato: le donne presidenti di collegio sono undici, in una fascia di età compresa tra i 40 e 60 anni.

Sul fronte dei giovani, il progetto chiave è quello della laurea abilitante, sulla quale i geometri puntano da anni. Attualmente sono undici gli atenei nel nostro paese che hanno nel piano di studi un corso sperimentale di laurea del geometra. Fra questi, la Sapienza di Roma, l’università Politecnica delle Marche, il Politecnico di Bari, l’università degli studi di Modena e Reggio Emilia, il Politecnico di Bari, l’università degli studi di Padova, l’università degli studi di Udine, l’università degli studi di Potenza e Basilicata.

Per completare il quadro, serve la pubblicazione di un decreto del ministero dell’Istruzione che formalizzi la nuova classe di laurea a orientamento professionale (L-P01: professioni tecniche per l’edilizia e il territorio) e, poi, l’approvazione di una legge che abiliti chi compie questo percorso a iscriversi direttamente all’albo dei geometri, senza altri passaggi. Attualmente, ci sono due progetti di legge in parlamento. Proprio al Congresso dei geometri si è parlato di una loro imminente accelerazione.

Ma il rinnovamento della categoria viene favorito anche attraverso iniziative dedicate al ricambio intergenerazionale. Su questo la Cassa di categoria ha da poco approvato un progetto, che punta proprio allo scambio fra un geometra over 60 e uno under 40. Al primo viene messo a disposizione un riconoscimento economico, una sorta di buona uscita, nel momento in cui affida il suo patrimonio di lavori in corso, background di esperienza tecnica, conoscenze e contatti al secondo che, acquisendo know how e un avviamento privilegiato al lavoro, potrà realizzarsi e posizionarsi con maggiore facilità sul mercato.

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