Urbanistica

Dall'Alta velocità di Firenze al porto di Livorno: le priorità di Rossi per le grandi opere in Toscana

di Alessandro Lerbini

Dalle strade alle ferrovie passando per il porto di Livorno e l'aeroporto di Firenze. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha fatto il punto delle grandi opere regionali in un forum de Il Sole 24 Ore Radiocor.

Completamento Tirrenica, Civitavecchia-Grosseto
«Per la realizzazione della Tirrenica abbiamo un ritardo insostenibile. Se prendiamo Google maps si nota un buco enorme tra Grosseto e Civitavecchia». Rossi, nella redazione romana del Gruppo 24 Ore, ha espresso il suo disappunto per la situazione di stallo riguardante il completamento dell'infrastruttura stradale: «Noi come arriviamo a Roma? Con quattro corsie allo stato attuale malmesse: è la strada con più alta incidentalità in Italia che finisce a due corsie in un tratturo. Sotto la mia presidenza sono stati presentati quattro differenti progetti. Ora si torna a intervento pubblico con l'Anas e una spesa di 600 milioni, ma in realtà serve 1 miliardo». In ballo c'è anche il contenzioso con Autostrade, e in particolare con la controllata Sat che ha ancora in concessione la variante del tratto dell'Aurelia. «Tutto è fermo - ha continuato Rossi -. Noi abbiamo fortemente sollecitato la ministra De Micheli che ha detto che avrebbe dato risposta entro novembre. Sappiamo però che il contenzioso non è di facile risoluzione. Autostrade ha fatto un grande investimento sulla variante appenninica, si vede che lo spostamento del 7-8% del traffico sulla Tirrenica non è una priorità. Tutto l'Adriatico ha un'autostrada che porta al Sud, vorremmo averla anche noi».

Porto di Livorno
«La procedura per potenziare il porto di Livorno era insabbiata, abbiamo fatto grandi investimenti e salvato dal fallimento il retroporto. Stiamo andando nella direzione giusta. Abbiamo messo 200 milioni – ha continuato il governatore della Toscana - per realizzare la Darsena Europa più i 50 milioni dell'Autorità portuale, ne servono altrettanti dalla parte privata. La ministra De Micheli ha mostrato interesse e questo è positivo, il progetto è stato rivisto e ora costa meno. Gli armatori si stanno avvicinando ma è stata una sciagura far insabbiare l'opera negli anni passati. Ora si sta riprendendo, mi avrebbe fatto piacere vedere i lavori partire sotto il mio mandato, comunque ora si va avanti e confido che arriveremo all'obiettivo. Il porto sarà collegato a nord con la vecchia ferrovia appenninica che verrà ripristinata da Rfi con la rimodulazione dei tunnel per far passare i container. Livorno ha dietro una logistica straordinaria, chilometri quadrati di terreno attrezzati che possono essere attrattivi per investimenti. La farmaceutica farà un magazzino per le imprese toscane. Può essere un esempio di successo anche per altri settori».

Alta velocità Firenze
«Il tappo dell'Alta velocità ferroviaria di Firenze va risolto, sia per la città che per il resto d'Italia. A Santa Maria Novella – ha detto Rossi – non entra più nulla. Al ministero qualcosa è cambiato, la visita al cantiere della ministra De Micheli è stata positiva: ci si augura che possano riprendere lavori al più presto con il movimento terra che verrà portato fuori Toscana. Le Ferrovie stanno andando avanti, l'ad Maurizio Gentile è estremamente determinato». La settimana scorsa il ministero delle Infrastrutture ha espresso parere favorevole all'analisi costi-benefici del sottoattraversamento ferroviario e alla stazione di Norman Foster. «È l'ennesimo via libera che l'opera ottiene – ha detto Rossi –. Ci sono numerosi treni che da Roma vanno direttamente a Bologna e Firenze non può più permettersi di rimanere tagliata fuori».

Aeroporto di Firenze
«Confidiamo che il Consiglio di Stato ci darà ragione, è stato fatto tutto quello che si poteva fare per avere un impatto ambientale migliore rispetto all'attuale». Rossi confida in un via libera nell'audizione il prossimo 28 novembre del Consiglio di Stato sul ricorso contro la decisione del Tar di annullare il provvedimento di Via del Ministero relativo alla riqualificazione dell'aeroporto di Firenze. Ma nel caso in cui i giudici dovessero confermare l'alt del Tar? «Nel periodo di tempo che mi resta da presidente solleciterò la società a ricominciare l'iter perché senza una nuova pista all'aeroporto significa destinare Firenze ad essere quella che non é. Firenze non è soltanto gli Uffizi ma anche un grande comparto produttivo del Paese e senza una adeguata attrezzatura infrastrutturale minima che consenta un collegamento con hub internazionali rischia nel medio periodo di perdere la forza della Toscana in questi anni: attrarre investimenti nel settore manifatturiero».

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