Urbanistica

Sconti fiscali sulla casa, il 2020 parte dal bonus facciata

di Saverio Fossati e Giuseppe Latour

Una scossa da quattro miliardi di euro di investimenti. Con il potenziale per convogliare un quinto degli interventi di recupero edilizio realizzati il prossimo anno in Italia. La nuova geografia dei bonus casa, modificati dalla legge di Bilancio 2020, ruota attorno a un perno che ha tutte le caratteristiche per diventare un nuovo riferimento per il mercato della riqualificazione: il bonus facciate, lo sconto fiscale del 90% dedicato agli involucri edilizi.Nonostante qualche ritocco in fase di approvazione del disegno di legge, come la maggiore integrazione con le norme che incentivano i cappotti termici, questa misura mantiene una grande forza d'urto: la relazione di accompagnamento al Ddl di Bilancio ha stimato, infatti, che le spese relative a questi nuovi interventi valgono circa quattro miliardi di euro. Di questi, circa 1,6 miliardi saranno indotti dal nuovo sconto più conveniente e non sarebbero stati realizzati in sua assenza. Per dare un'idea di quanto sia alta questa cifra, nel 2018 le detrazioni per l'efficientamento energetico hanno mobilitato 3,3 miliardi di euro (dati Enea).  Senza dimenticare che, a completare il quadro, arriva come sempre una lunga lista di proroghe: guadagnano, così, un altro anno di vita l'ecobonus, il bonus ristrutturazioni e quello dedicato ai mobili. Oltre al bonus giardini (si veda il pezzo in basso), in procinto di essere ripescato dal decreto Milleproroghe. In tutti questi casi non ci saranno cambiamenti e si andrà avanti con lo stesso assetto del 2019.

Il bonus facciate
Il nuovo sconto fiscale del 90%, dedicato alle facciate, farà il suo esordio. E avrà una portata molto ampia. Sarà applicabile nel 2020 alle spese documentate, anche per interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzate al recupero o al restauro della facciata. Ci saranno tre paletti, originariamente non previsti dalla manovra. Il primo riguarda le aree nelle quali il bonus è ammesso. Le spese dovranno riguardare edifici esistenti ubicati in «zona omogenea» A o B. Nella pratica, vuol dire che resteranno escluse le aree destinate a nuovi complessi insediativi con bassa densità di urbanizzazione. Il secondo riguarda l'allineamento tra la disciplina del nuovo sconto per le facciate e l'ecobonus per il cappotto termico. In caso di pulitura o tinteggiatura esterna, si incassa il bonus senza altre richieste. Se, invece, si va oltre e si decide di ritoccare l'intonaco di almeno il 10% dell'involucro, le cose cambiano: sarà obbligatorio rispettare requisiti di efficienza energetica e di trasmittanza che, di fatto, indurranno molti a scegliere di realizzare un cappotto termico. Infine, saranno detraibili solo gli interventi su «strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi». In altre parole, vengono esclusi tutti gli impianti e gli elementi sui quali finora c'erano dei dubbi. Quindi, restano fuori gli infissi, i cavi, le grondaie e i pluviali.Una precisazione importante: lo sconto è agganciato alle spese. Quindi, sarà applicabile anche ai lavori effettuati nel 2019 ma pagati nel 2020. Resta solo da capire se la burocrazia condominiale e la complessità di questi lavori saranno compatibili con una detrazione che, almeno sulla carta, avrà una durata di un solo anno.

Le proroghe
Accanto a questo c'è il consueto pacchetto di proroghe. Come ogni anno, nonostante gli annunci della vigilia, non si registrano allungamenti pluriennali. Quindi, la sostanza è che nel 2020 i cittadini potranno contare su un pacchetto di detrazioni simile a quello attuale, a partire dall'ecobonus, che resta con una detrazione del 65%, ridotta al 50% in alcuni casi. Ad esempio, per l'acquisto e la posa in opera di finestre come di infissi o per le schermature solari. Ancora un anno a disposizione anche per il 50% relativo alle ristrutturazioni: lo sconto base, insomma, anche per il 2020 non sarà depotenziato al 36 per cento. A questo bonus, come è stato per il 2019, sarà possibile collegare il bonus mobili. Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati dal 2019 è riconosciuta una detrazione pari al 50% per le ulteriori spese documentate per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe pari almeno ad A+.

Gli altri sconti
A completare il quadro degli sconti a disposizione dei cittadini per il prossimo anno, ci sono poi tutte le agevolazioni che non hanno avuto bisogno di una conferma. Andrà così avanti fino al 2021 il sismabonus, lo sconto fiscale dedicato alla messa in sicurezza degli immobili, che dà diritto a detrazioni che, nella migliore delle ipotesi, possono toccare l'85 per cento. Discorso simile vale per l'ecobonus condominiale. Arriva fino al 2021 la detrazione dedicata alle parti comuni: potrà avere un ammontare del 70 o 75%, a seconda dei casi. Anche se il suo destino, il prossimo anno, sarà intrecciato a quello del nuovo bonus facciate.

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