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Al via il «festival dell'acqua», investimenti idrici in crescita a 7 miliardi

di Q.E.T.

Potenziare gli investimenti nel settore idrico, in particolare nella depurazione, per colmare il gap con i partner europei e mettersi al riparo dalle multe comunitarie. È questo uno dei messaggi che verranno lanciati dal Festival dell'Acqua, organizzato da Utilitalia, che si terrà oggi e domani a Venezia.

In realtà, quest’anno, la manifestazione si è sviluppata in due tappe: si è partiti da Bressanone (a maggio), dove si è discusso del ciclo idrico “a monte” e si arriva oggi nel capoluogo veneto per analizzare la fase “a valle”, cioè depurazione e riuso. La strada imboccata è quella giusta: gli investimenti nel settore idrico sono passati dai 5 miliardi del biennio 2016-2017 ai 7 miliardi del 2018-2019 e quelli della depurazione sono cresciuti da 1,3 a 1,9 miliardi.

Tuttavia, secondo il presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti, serve una ulteriore accelerazione visto che «ci sono quasi 10 milioni di italiani non serviti dai depuratori: il ritardo accumulato va sanato rapidamente con piani di investimenti straordinari». Inoltre, rileva Valotti, nell'ultimo biennio “gli investimenti sono aumentati con diverse velocità e così facendo si rischia di allargare il divario tra Nord e Sud, dove servono operatori industriali forti, che abbiano capacità finanziarie rilevanti”.

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