Progettazione

Una capanna di larice si specchia sul lago di Fiè, la microarchitettura d'autore firmata noa*

Proporzioni discrete e richiamo alla tradizione per la piccola struttura ideata dallo studio bolzanino fondato da Lukas Rungger e Stefan Rier

di Mariagrazia Barletta

Una capanna in legno di larice a impatto limitato, costruita in riva al lago, tra lo specchio d'acqua e i boschi. Proporzioni discrete e richiamo alla tradizione per la micro-architettura realizzata su progetto dello studio bolzanino noa*, fondato da Lukas Rungger e Stefan Rier. La piccola struttura, commissionata dal comune di Fiè (Bz), spunta sull'omonimo lago in sostituzione di un vecchio chiosco che non garantiva i necessari requisiti di accessibilità. Per mantenere proporzioni discrete, i progettisti scelgono di articolare i volumi in due edifici collegati da un asse trasversale.

Uno dei due blocchi, con il classico tetto a capanna, ospita la nuova zona ristoro, che comprende una cucina con servizio self-service, una loggia e una terrazza con vista sul lago. Sul lato opposto, una piccola nicchia apribile funziona da chiosco, dove acquistare cibo da asporto. La seconda struttura contiene i servizi igienici e gli spogliatori pubblici per i bagnanti e gli amanti degli sport da praticare al lago, tra cui, d'inverno, il pattinaggio sul ghiaccio. Nel pavimento, rivestito di resina, è stato impresso un tradizionale merletto altoatesino, poi subito rimosso, per creare dei disegni dall'effetto tridimensionale.

«La facciata in legno di larice, volutamente priva di trattamenti è "lasciata al suo destino naturale", che la vedrà cambiare lentamente con il tempo e con le condizioni atmosferiche. L'architettura sobria, che passa chiaramente in secondo piano, dà ancora più spazio alla vegetazione, integrandosi delicatamente con essa», affermano i progettisti in una nota. Di nuova costruzione anche i pontili che, ricavati dal legname dei boschi circostanti, accompagnano i visitatori direttamente in acqua.

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