Progettazione

Al via il cantiere delle prime case Active House a Roma

Progetto di demolizione e ricostruzione all'Eur firmato dalla società di architettura It's per Bmv Immobiliare

di Mariagrazia Barletta

Con la riattivazione dei cantieri, dopo il lockdown, è iniziata la realizzazione del primo edificio residenziale della Capitale certificato Active House. Il progetto, realizzato per Bmv immobiliare, è di It's, la società di architettura fondata da Alessandro Cambi, Francesco Marinelli e Paolo Mezzalama, con sedi a Roma, Ginevra e Parigi. Il nuovo volume, in via della Tecnica all'Eur, sostituisce un precedente edificio per uffici degli anni Sessanta «non riconvertibile in residenziale e non compatibile con le nuove regole di progettazione legate ai temi della sostenibilità, del comfort e dei consumi energetici», riferisce lo studio. Le operazioni di demolizione sono state completate ed ora «stanno realizzando i pali di fondazione», spiega Paolo Mezzalama. Al netto di eventuali interruzioni per emergenza Covid, la previsione è di terminare l'edificio «tra poco più di un anno», afferma l'architetto.

Il progetto ha seguito il protocollo Active House, un'etichetta che passa al vaglio, mettendole a sistema, prestazioni specifiche, quali i consumi energetici, l'impatto ambientale e il comfort. In quest'ultimo campo confluiscono tre sotto-obiettivi: la qualità dell'aria, l'apporto di luce naturale (generoso nel progetto di It's) e il benessere termo-igrometrico. La struttura, in cemento armato, utilizza un sistema di casseri a perdere che conferisce un'inerzia termica elevata all'edificio, il cui involucro raggiunge uno spessore «di 70 cm», tiene a precisare Mezzalama. «Abbiamo previsto - spiega - un sistema di riscaldamento e raffreddamento, che sfruttando l'inerzia dell'edificio, immette aria a velocità bassissime e questo oggettivamente assicura un comfort interno ottimale e permette di sollecitare pochissimo la caldaia e la pompa di calore, contribuendo al contenimento dei consumi». Sono oggetto di particolare cura anche il comfort acustico, che sarà valutato con test rigorosi a fine cantiere, e la qualità dell'aria, assicurata dal sistema di raffrescamento e riscaldamento e dal filtraggio dell'aria in ingresso nei locali.

«L'edificio sarà alimentato da pompe di calore e impianto fotovoltaico, trattandosi di fonti rinnovabili, si evitano emissioni in atmosfera e si garantisce un impatto ambientale neutro per l'intero ciclo di vita. Inoltre, la domotica contribuirà a ridurre gli sprechi energetici grazie alla regolazione automatica di temperatura interna, illuminazione e frangisole», spiega ancora Paolo Mezzalama. L'edificio si articola in sette piani fuoriterra e 12 alloggi, suddivisi fra trilocali e quadrilocali, oltre ad un attico e superattico agli ultimi due piani. Ampi gli spazi esterni, sia privati, con le balconate che ampliano considerevolmente la superficie degli appartamenti, sia condominiali, con il giardino ricavato dall'arretramento del fabbricato rispetto al fronte strada.

I crediti del progetto

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