Progettazione

La domanda post-Covid della Biennale di Venezia: How will we live together?

L'appuntamento con la 17esima Mostra internazionale di Architettura, curata da Hashim Sarkis, slitta al 22 maggio-21 novembre 2021

di Mariagrazia Barletta

L'apertura al pubblico era programmata per il 23 maggio 2020, con una durata di circa sei mesi. Poi l'inaugurazione è stata posticipata di tre mesi, con durata dimezzata a causa dell'emergenza da Coronavirus. Infine ieri è stata comunicata la decisione di un ulteriore e più ampio rinvio: la 17esima Mostra internazionale di Architettura di Venezia, intitolata «How will we live together?» e curata da Hashim Sarkis, slitta al 2021, con periodo di apertura dal 22 maggio al 21 novembre.

La decisione nasce da «una presa d'atto dell'impossibilità di procedere - nei limiti di tempo prefissati – nella realizzazione di una mostra così complessa e di respiro mondiale, a causa del persistere di una serie di difficoltà oggettive dovute all'emergenza sanitaria internazionale in corso», scrive La Biennale in una nota. «Gli ultimi giorni - ha dichiarato il neo-presidente Roberto Cicutto - hanno chiarito la realtà che abbiamo di fronte. Con il massimo rispetto per il lavoro svolto da tutti, gli investimenti fatti dai partecipanti e considerando le difficoltà incontrate da tutti i Paesi, le istituzioni, le università, gli studi di architettura, insieme all'incertezza della mobilitazione delle opere, dei viaggi e in virtù delle nuove misure in materia di Covid-19 che sono state e saranno adottate, abbiamo deciso di ascoltare coloro che, e sono la maggioranza, hanno richiesto il rinvio della Biennale di Architettura».

«Sono profondamente colpito dalla perseveranza di tutti i partecipanti soprattutto negli ultimi tre mesi. Spero che la nuova data di apertura consenta loro di riprendere fiato per completare il lavoro con il tempo e il vigore che merita. Non avevamo previsto tutto questo », ha dichiarato Hashim Sarkis. «La domanda che avevo posto "Come vivremo insieme?" e la ricchezza delle risposte dei partecipanti – ha commentato ancora l'architetto libanese - non erano state pensate per affrontare la crisi che stiamo vivendo, ma eccoci qui. Siamo in qualche modo fortunati perché saremo ben attrezzati per affrontare le conseguenze immediate e a lungo termine della crisi nell'edizione 2021 della Biennale Architettura. Il tema ci offre la possibilità di rispondere alla pandemia anche nell'immediato, e per questo torneremo a Venezia nei prossimi mesi per una serie di attività dedicate all'architettura».

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