Progettazione

Oice, le restrizioni per il Covid-19 bloccano l'ingegneria: ad aprile stop a bandi per 71 milioni

Il presidente Scicolone: «Non vogliamo bonus o aiuti ma che la domanda pubblica non si fermi e che si continui a lavorare»

di Al. Le.

I provvedimenti restrittivi per contrastare la pandemia di Covid-19 mostrano i loro effetti nell'ingegneria e architettura pubblica anche nei dati di aprile. Secondo l'osservatorio Oice/Informatel le gare di progettazione sono state 165 per 40,2 milioni, pari a una flessione del 53% in numero e del 6,4% in valore su marzo. Rispetto ad aprile 2019 il mercato perde il 9,3% per i bandi e il 22,7% per gli importi. E questo nonostante alcuni importanti accordi quadro: 9 bandi per 12,1 milioni, di cui 6 per 10,4 milioni di euro - un quarto del totale del valore delle gare di progettazione -, pubblicati da Autostrade per l'Italia.

Particolarmente indicativo è il dato delle gare di progettazione rettificate (rinviate o sospese) per gli effetti dei Dpcm pubblicati per contrastare la pandemia di Covid-19 e in relazione all'applicazione dell'articolo 103 del decreto Cura Italia, e che hanno avuto effetti retrogradi da dicembre 2019 fino ad aprile 2020 (interessate 145 procedure). Sono state 80 gli avvisi di rettifica per 71 milioni di importo, pubblicati ad aprile (relativamente a 5 gare pubblicate ad aprile, 33 a marzo, 32 a febbraio, 10 a gennaio), e 65 a marzo (per 20 gare pubblicate a marzo, 39 a febbraio, 4 a gennaio e 2 a dicembre 2019).

Per Gabriele Scicolone, presidente dell'Oice, «i dati sono drammatici, oltre quanto fosse lecito attendersi: fra mercato dimezzato e sospensioni delle gare che erano state avviate si rischia il collasso e il futuro blocco dei lavori per mancanza di progetti. È necessario che la pubblica amministrazione riprenda la sua attività, dia continuità alla sua azione invece di frenare sempre più. Invitiamo le pubbliche amministrazioni ad assumere responsabilmente il compito di mandare avanti le procedure, aggiudicare i contratti e stipularli. Noi operatori economici abbiamo fatto sforzi enormi per renderci operativi anche in questi mesi, ma senza domanda non serve a nulla. Non vogliamo bonus o aiuti, vogliamo semplicemente che la domanda pubblica non si fermi e che si continui a lavorare. Inutile parlare di liquidità se poi si ferma la macchina amministrativa.
L'Anac ha dato apprezzate indicazioni per promuovere la massima efficacia dell'azione amministrativa e per ridurre l'impatto negativo dell'articolo 103 del decreto Cura Italia. Riteniamo necessario che le gare di progettazione non siano ulteriormente rinviate. Potrebbero con buona volontà essere seguite così da assicurare continuità ai procedimenti».

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