Progettazione

Prevenzione incendi/1. Smaltimento di fumi e calore, ecco le indicazioni dei vigili del fuoco

Chiarimenti per i professionisti: cosa mettere nel fascicolo antincendio. Asili nido, dal 29 aprile scatta la regola sugli asili nido. Gestione sicurezza, il quaderno Inail

di Mariagrazia Barletta

La direzione centrale per la Prevenzione e la sicurezza tecnica dei Vigili del Fuoco ha fornito chiarimenti sulla documentazione da produrre sia in fase di Scia che di rinnovo periodico di conformità per le aperture di smaltimento di fumo e calore d'emergenza . Alla presentazione della Scia, il fascicolo antincendio deve contenere il progetto degli eventuali sistemi impiantistici (elettrici, meccanici, idraulici, pneumatici, etc..), la relazione con le tipologie di materiali e componenti utilizzati ed infine il manuale d'uso e manutenzione della aperture provviste di sistemi di azionamento in caso di emergenza, sia automatici che manuali. Inoltre, giacché le aperture di smaltimento sono incluse tra i sistemi e i dispositivi rilevanti ai fini della sicurezza antincendio, al rinnovo periodo della conformità antincendio il titolare dell'attività deve assicurare di aver adempiuto a quanto necessario per mantenerle in efficienza.

In riferimento ai progetti elaborati seguendo il Codice di prevenzione incendi (Dm 3 agosto 2015), la direzione centrale chiarisce inoltre che nella documentazione da consegnare ai Vigili del Fuoco, devono essere specificati le caratteristiche delle aperture di smaltimento e il tipo di realizzazione. Bisogna inoltre indicare il posizionamento delle aperture ed è necessario fornire tutte le informazioni utili per la gestione della sicurezza antincendio (come le logiche di attivazione delle aperture in caso di incendio). Inoltre, nel caso in cui il progetto preveda aperture con attivazione asservita a Irai o dotate di elementi di chiusura ad apertura comandata da posizione protetta e segnalata, oppure aperture comandate da posizione non protetta, «il progettista è tenuto a descrivere quella parte di "impianto" o di "meccanismo" che permette il funzionamento in emergenza delle aperture di smaltimento, identificando gli accorgimenti impiantistici atti a garantire la prestazione in caso di emergenza». Nel caso delle aperture di smaltimento provviste di elementi di chiusura permanenti (denominate dal Codice con la sigla Sea), «devono essere indicate le modalità di immediata demolizione o dimostrate, sempre a cura del progettista, le modalità di apertura nelle effettive condizioni di incendio».
Le indicazioni dei Vigili del fuoco

Asili nido, la regola tecnica ad hoc in vigore dal 29 aprile
Sempre riguardo al Codice di prevenzione incendi, si segnala l'entrata in vigore, il 29 aprile 2020, della nuova Regola tecnica verticale (Rtv) per gli asili nido (Dm 6 aprile 2020), pubblicata nella Gazzetta ufficiale dello scorso 14 aprile. La norma entra nel Codice come facoltativa e dunque alternativa alla norma prescrittiva, ossia al Dm 16 luglio 2014. La Rtv si applica ai nidi con più di 30 occupanti. Per le aree destinate ai bambini la norma prevede l'obbligo di utilizzo di materiali del gruppo Gm1 di reazione al fuoco. Inoltre, queste devono essere compartimentate (la superficie lorda del compartimento deve essere compresa entro i mille mq) e vanno sempre ubicate ad una quota di piano mai inferiore a -1 metro. Quanto all'esodo, viene consentita la presenza, da ciascuna area destinata ai bambini o agli spazi comuni, di corridoi ciechi di lunghezza fino a 20 metri, a condizione che l'affollamento degli ambiti serviti non sia superiore a 50 occupanti. La Rtv rende obbligatoria la rivelazione automatica estesa all'intera attività (livello di prestazione IV). Non è invece richiesta dalla Rtv l'installazione di un sistema Evac (sistema di allarme vocale per scopi di emergenza).

È consentita la protezione di base (attuata con i soli estintori) solo se la massima quota dei piani non supera 12 metri e purché il numero di occupanti sia inferiore a cento. Per le aree Tz, ossia aree che non rientrano nella classificazione funzionale predisposta dalla norma, si decide in base alla valutazione del rischio. In tutti gli altri casi è da prevedere una rete di idranti, preferendo i naspi per la protezione interna. Ai fini dell'applicazione della Uni 10779, vengono fissati i seguenti parametri minimi di progettazione: protezione interna, livello di pericolosità 1 e alimentazione singola secondo la norma En 12845. In caso di alimentazione singola con livello di pericolosità uno è ammessa l'alimentazione idrica di tipo promiscuo. La frequenza delle prove di attuazione del piano di emergenza viene fissata in almeno tre simulazioni in un anno, con la prima prova da effettuare entro due mesi dall'apertura dell'anno scolastico. Fino a 50 occupanti, almeno quattro addetti all'attività devono essere in possesso di specifico attestato di idoneità tecnica. Nel caso in cui gli occupanti siano più di 50, il numero aggiuntivo di addetti in possesso di attestato di idoneità tecnica viene valutato in base alle risultanze della valutazione del rischio.
La regola tecnica pubblicata in Gazzetta

Pubblicato un nuovo quaderno dell'Inail
È stato pubblicato un nuovo focus della collana dedicata al Codice di prevenzione incendi, nata dalla collaborazione tra Inail, Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Consiglio nazionale degli ingegneri e Sapienza Università di Roma. Il nuovo quaderno è dedicato all'operatività e alla gestione della sicurezza antincendio ed è stato preceduto da altri approfondimenti incentrati sui metodi dell'ingegneria della sicurezza, sulla protezione attiva (controllo dell'incendio, rivelazione e allarme, controllo di fumi e calore), sulla resistenza al fuoco degli elementi strutturali e da una pubblicazione di carattere introduttivo.
Il quaderno dell'Inail

I chiarimenti dei Vigili del fuoco sulle aperture per smaltire fumi e calore

La regola tecnica verticale sugli asili nido pubblicata in Gazzetta

Il quaderno dell'Inail sulla gestione della sicurezza antincendio

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