Progettazione

Dalle chiese nuove forme di accoglienza: come cambiano sagrati e chiostri nei progetti degli edifici di culto

di Maria Chiara Voci

Affascinanti cappelle, come quella di Vector Architects in Cina, adagiata su una spiaggia e poggiata su una struttura sopraelevata che, con l’alta marea, la fa fluttuare fra le onde del mare. O come la Capela do Monte di Álvaro Siza nell’Algarve, in Portogallo, al 100% realizzata con materiali naturali, priva di elettricità e riscaldamento, a sottolineare il rapporto fra l’uomo e il soprannaturale. Per contro, opere maestose come l’Abbazia di Ardenne, in Normandia, di Opus 5 Architects, vero centro culturale che include una biblioteca, un teatro-auditorium, una scuola.

A prescindere dalle dimensioni, gli edifici di culto contemporanei si distinguono per il carattere iconico e per la capacità di celare, a volte nel rigore di apparenze anche minimali, la sovrapposizione di simbologie complesse, la cui narrazione è affidata alla composizione di volumi e geometrie, alla scelta dei materiali, all'uso di luci e ombre, agli elementi decorativi.

Fra le sfide contemporanee più affascinanti per un progettista, l’ideazione di chiese, sinagoghe o moschee (o la rifunzionalizzazione di complessi esistenti) è un tema centrale e contemporaneo. Che spesso lascia grande libertà nel concept, posta la necessità di rispettare la sacralità dell’ambiente e il rispetto delle esigenze dei rituali. Non solo: i fabbricati di culto tornano ad essere, come nella storia, l’espressione dell’essenza profonda di una comunità locale. Una delle risposte della città contemporanea nella creazione di nuovi centri per l’accoglienza, l’aggregazione e la socialità. Non a caso, fra gli elementi nodali di diverse realizzazioni (a partire da quelle recenti in Italia) è centrale il ruolo di sagrati e chiostri.

Tam Associati nel 2015 ha vinto il concorso bandito dall’Archidiocesi di Lucca per il nuovo complesso francescano Resurrezione di Nostro Signore nel quartiere operaio del Varignano a Viareggio. La chiesa è stata consacrata l’8 giugno. «Il nostro lavoro è partito dall’analisi del contesto, in un territorio degradato ma che vuole rinascere. Abbiamo creato un spazio accessibile alle persone –racconta Simone Sfriso di Tam Associati – lavorando sul superamento dei confini e delle marginalità. La struttura nuova in legno X-lam è il risultato di un lavoro partecipativo fra committenza, progettisti, attori sociali e istituzionali. L’aula sacra è preceduta da un sagrato in pietra, che esalta le linee pulite dei volumi ridisegnati e si affaccia su un chiostro interno, diviso da una vetrata di 13 metri di larghezza, che lascia permeare la luce. Una chiesa di, con e per la gente».

Focus sul sagrato in pietra ricostruita anche per il complesso della diocesi di Lodi progettata da Coervino+Multari, mentre dal dialogo con il contesto nasce il progetto (in corso di realizzazione) del Polo di aggregazione sociale e culturale per il Villaggio Mosè, poco distante da Agrigento. La chiesa è stata disegnata dallo studio di architettura AM3 . «Le chiese sono per definizione luoghi di rigenerazione urbana – commenta Marco Alesi, uno dei tre soci –. Parliamo di edifici permeabili alla creatività, che però va dosata e misurata. Per questo, con noi ha lavorato l’artista Igor Scalisi Palminteri». Il volume dell’edificio è definito da una grande spaccatura che sovrasta l’ingresso e genera l’area del sagrato ombreggiato. Il sistema di copertura dalle linee morbide creerà un effetto di leggerezza suggestiva e raggiungerà il punto più alto in corrispondenza dell’altare, illuminato da una luce zenitale.

Immersa nel verde degli alberi di Botticino (Brescia) è invece la Cappella del Silenzio, disegnata dal collettivo Studio associates: un luogo laico che offre a ognuno la possibilità di riconnettersi alla natura e al proprio io. La struttura con tetto a falde è in legno, rivestita con uno strato bituminoso che la rende impermeabile e le dona la particolare colorazione nera.

Proprio i materiali sono uno dei temi che caratterizza l’architettura sacra. In Finlandia, la chiesa realizzata dallo studio Oopeaa nella regione di Jyväskylä è rivestita in piastrelle di ardesia e decorata da dettagli in legno e rame. Dall’esterno la forma è quella di una capanna mentre all’interno è un guscio che racchiude i fedeli. È costruita con 96 tubi di cartone, resistenti, impermeabili e non infiammabili, la chiesa anglicana di Shigheru Ban, costruita nel 2013 in seguito a un sisma.

Sulla sperimentazione nel tema degli edifici sacri si è confrontata anche l’ultima Biennale di Architettura di Venezia del 2018, a tema Freespace: il Padiglione della Santa Sede nei giardini dell’isola di San Giorgio ha presentato Vatican Chapels, 10 cappelle contemporanee progettate da 10 architetti di respiro internazionale, tra cui il Leone d’Oro Eduardo Souto de Moura, Norman Foster, Carla Juaçaba.

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