Progettazione

A Milano prima pietra dell'«arca» firmata Claudio Lucchin per la nuova sede del gruppo Cap

di Mariagrazia Barletta

Un'arca moderna che sembra fluttuare sull'acqua. È proprio l'"oro blu" – da preservare – l'elemento ispiratore del nuovo quartier generale meneghino del Gruppo Cap, il gestore del servizio idrico integrato dei comuni della città metropolitana di Milano. A circa tre anni dalla conclusione del concorso internazionale di progettazione , martedì scorso 10 dicembre si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra dell'edificio che andrà a valorizzare un'area di via Rimini. Progettata dallo studio Cleaa - Claudio Lucchin & architetti associati di Bolzano (di cui sono soci Claudio Lucchin, Angelo Rinaldo e Daniela Varnier), la nuova architettura si alza in parte dal suolo come se fosse la prua di una nave, per ergersi al di sopra di una grande piazza d'acqua: un nuovo luogo di aggregazione pubblico. L'edificio vuole alludere al valore sociale della gestione del patrimonio idrico.

A realizzare i lavori è l'impresa Cmb, società cooperativa Muratori e Braccianti. «Avviati nell'ottobre 2018, i lavori, che avranno una durata complessiva di circa due anni, hanno comportato la demolizione del vecchio capannone per lasciare posto agli scavi e al posizionamento dei pali interrati lungo tutto il loro perimetro. Ora si parte con la fase di costruzione vera e propria dell'edificio», fa sapere il Gruppo in una nota. «L'"arca" sarà un ambiente di lavoro flessibile capace di raccontare la nostra attenzione per il green e al tempo stesso un luogo di condivisione e aggregazione con la comunità», ha affermato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato del Gruppo Cap. «La nuova sede di Gruppo Cap rappresenta simbolicamente un patto tra il gestore del patrimonio idrico e la popolazione», commenta Claudio Lucchin.

«L'idea della cura e della distribuzione dell'acqua e il concetto di interconnessione – continua l'architetto - sono stati alla base del progetto: l'arca vuole essere un edificio privo di barriere fisiche e visuali verso la strada, un edificio aperto che dialoga con la città e la cui funzione pubblica traspare dall'apertura del piano terra, ove si insedieranno funzioni aperte al quartiere e ai suoi abitanti». L'edificio - per oltre 400 dipendenti - si sviluppa in orizzontale: sarà alto sei piani, per una superficie totale di 11.250 mq. Le finestre, distribuite in modo irregolare, richiamano la conformazione dei canali e delle reti idriche che caratterizzano il territorio metropolitano. All'interno comprenderà open space, uffici, laboratori, una caffetteria aperta a tutti, un'expo area, un asilo nido non esclusivamente aziendale e un auditorium da 200 posti.

Quest'ultimo, affacciandosi direttamente sulla piazza, sarà uno spazio a disposizione della collettività. L'edificio è progettato per ottenere il certificato Leed Gold. In particolare, per il sistema di riscaldamento e raffreddamento verrà utilizzata l'acqua di prima falda, con una termoregolazione ad aria controllata che consente un'ottimale gestione delle temperature. Inoltre, pozzi di luce di ampie dimensioni garantiranno la connessione visiva tra i piani e l'illuminazione naturale nell'area centrale dell'edificio. Nel Parco La Spezia il Gruppo Cap ha posizionato un punto informativo sul progetto e sull'andamento dei lavori (saranno forniti dati sulle emissioni di CO2 e di polveri, sull'impatto del cantiere rispetto all'ambiente, sull'uso dell'acqua e lo smaltimento dei rifiuti durante le fasi di costruzione). Al suo interno sarà a disposizione il video render del progetto a cura di Luca Stortoni (Paris Render).

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