Progettazione

Ingegneria, a ottobre brusca frenata del mercato. Scicolone (Oice): accordi quadro non rimangano lettera morta

di Al. Le.

A ottobre brusco stop per il mercato della progettazione di opere pubbliche il cui valore crolla di quasi il 70% rispetto allo stesso mese del 2018. Complessivamente però - secondo i dati dell'osservatorio Oice/Informatel, il totale dei 10 mesi scende soltanto dell'1,2%. Andamento opposto per il totale dei servizi di ingegneria e architettura che da gennaio a ottobre raggiunge livelli record superando il miliardo di euro, con un +26,5% rispetto ai dieci mesi del 2018. Il dato è anche frutto di 8 maxi bandi pubblicati a ottobre da Autostrade per l'Italia per direzione lavori e assistenze con un totale di 188,8 milioni (121,3 milioni di sola direzione lavori della Gronda di Genova e 67,5 milioni per verifiche delle opere d'arte della rete autostradale).

Nei primi dieci mesi del 2019 la progettazione cade in campo negativo: le gare sono state 2.371 (586 sopra soglia) per un importo complessivo di 481,3 milioni di euro (390,3 sopra soglia): -10,3% in numero (+17,7 sopra soglia) e -1,2% in valore (+6,5% sopra soglia) sui dieci mesi del 2018.

«Il calo dei servizi di progettazione pura preoccupa - ha dichiarato Gabriele Scicolone, presidente Oice - anche perché soltanto negli ultimi cinque mesi, dal giugno a ottobre, si è perso il 32,4% del valore messo in gara: questa preoccupazione viene in parte mitigata dalla forte crescita del mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura, a cui ha dato un contributo rilevante la pubblicazione delle maxi gare per la Gronda di Genova, opera fondamentale per la soluzione dei problemi viari di quella delicata regione, e per gli accordi quadro relativi alle verifiche delle opere d'arte della rete autostradale. Ma d'altronde sono ormai vari anni - ha continuato Scicolone - che alla fine di ogni anno solare le più importanti stazioni appaltanti nazionali lanciano accordi quadro dai numeri rilevantissimi. Quest'anno tocca ad Autostrade per l'Italia. Ci auguriamo che, come non sempre è capitato, i nuovi accordi quadro siano poi, all'atto pratico, forieri di ordini attuativi che "scarichino" a terra investimenti certi e che non rimangano lettera morta per uno o due anni, a fronte del pagamento di cauzioni e altre spese da parte dell'aggiudicatario».

Le gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria sono passate dalle 881 unità dei primi dieci mesi del 2018, alle 1.054 dei dieci appena trascorsi, con un aumento del 19,6%. Nell'insieme dei paesi dell'Unione Europea il numero dei bandi presenta, nello stesso periodo, una crescita del 15,7%. Aumenta quindi l'incidenza dell'Italia pur continuando ad attestarsi su un modesto 3,7%, un dato di gran lunga inferiore rispetto a quello di paesi di paragonabile rilevanza economica: Germania 26,4%, Francia 23,2%, Polonia 12,1%, Svezia 4,0%.

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