Progettazione

A San Severo (Fg) la «provocazione» firmata Guidacci: abitazione contemporanea in pieno contesto storico

di Mariagrazia Barletta

Nel centro di San Severo, paese dell'antica Daunia, Raimondo Guidacci incastona una "scatola" bianca tra due edifici. Una casa che si inserisce come una nuova tessera nella testata di uno degli ultimi lotti del centro storico. Un blocco d'angolo compatto nato «in sostituzione di un vecchio deposito esistente», racconta l'architetto. L'abitazione, in netto contrasto con l'esistente, prende forma dalla salda volontà di «creare un volume introverso» e anche di «indebolirne l'angolo». «La casa è al centro di San Severo, in un contesto di edificazione compatta, dove ci sono tipologie edilizie diverse», riferisce Guidacci. Sul fronte della qualità architettonica - prosegue - «ci sono architetture interessanti, ma la maggior parte degli edifici non è di grande qualità». «Abbiamo demolito il vecchio e basso fabbricato d'angolo, abbiamo scavato e realizzato questo nuovo edificio che è composto da un seminterrato, un piano rialzato, un primo piano e un terrazzo con un piccolo volume». Il contrasto con l'esistente appare netto. «Diciamo che non c'è stato un tentativo di reinterpretare o di leggere in modo così diretto l'esistente», afferma Guidacci.

Le bucature verso l'esterno sono ridotte ai minimi termini. «La mia idea – continua l'architetto - è stata subito quella di creare un volume abbastanza introverso, partendo dalla necessità di impedire la vista dall'esterno verso gli spazi interni privati. Quindi nasce tutto da questa idea di organizzare gli ambienti attorno ad un patio». Essendo in aderenza ad altri due edifici, la casa ha solo due facciate, che vanno a conformare l'angolo del lotto. Una delle due ha solo un portone d'ingresso ed è forata in corrispondenza del patio. Per il resto è cieca. La zona giorno, attraverso grandi vetrate, prende luce dal patio la cui conformazione impedisce che vi sia introspezione dall'esterno. Sull'altra facciata la parte basamentale è costituita da una fascia di alluminio anodizzato che contiene le porte di accesso al box e alcune parti impiantistiche. A caratterizzare la facciata sono i balconi che assumono la forma di due scatole, scure, metalliche e aggettanti. I segni sui prospetti bianchi sono ridotti al minimo, ma dove presenti sono molto decisi e giocano sul contrasto tra materiali e tra colori.


La particolare conformazione dei balconi, il carattere introverso dell'architettura, la presenza di candide facciate, sono elementi che si ritrovano in un altro innesto ideato da Guidacci. Si tratta di due case realizzate come testate opposte di uno stesso lotto ad Orsara, sempre in provincia di Foggia. «L'incarico a San Severo mi è arrivato perché i committenti avevano visto il mio lavoro ad Orsara», aggiunge l'architetto. L'altra azione progettuale cardine per l'edificio di San Severo risiede in un ideale svuotamento dell'angolo. «L'idea è quella di avere una sorta di giunto aperto. Di solito in architettura l'angolo è la parte piena dell'edificio, io volevo che in questo progetto l'angolo fosse la parte debole dell'edificio, la parte vuota», racconta ancora Guidacci.

Se nell'edilizia tradizionale il cantonale salda i muri in una sorta di cucitura di pietra, nella casa a San Severo si vuole dare l'impressione che le pareti convergenti nell'angolo «siano come due fogli, come due setti che si sfiorano ma non si toccano». Per dare questa impressione, in corrispondenza del pluviale, viene realizzato un inserto in metallo che segna l'angolo dall'attacco a terra fino all'innesto dei parapetti del terrazzo. Questi ultimi, invece, realmente restano separati l'uno dell'altro, ossia non si congiungono in corrispondenza dell'angolo. «In questo modo - chiosa Guidacci - guardando l'edificio dall'esterno si riesce attraverso il muro a cogliere un pezzo di cielo».

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