Progettazione

A Lfa Architecture & Engineering il maxi-concorso per il nuovo padiglione all'ospedale di Cittadella

di Mariagrazia Barletta

È stato aggiudicato al raggruppamento guidato da Lfa Architecture & Engineering, lo studio diretto dall'architetto Luisa Fontana, il maxi-concorso di progettazione bandito a ottobre 2018 dall'Azienda Ulss 6 Euganea per selezionare il miglior progetto di fattibilità tecnica ed economica per un nuovo padiglione per degenze ed attività diurna ambulatoriale a Cittadella (Pd). La nuova struttura è destinata a sostituire alcuni padiglioni del recinto ospedaliero ritenuti non più rispondenti alle norme tecniche ed igienico-sanitarie né adeguabili per il definitivo assetto dell'Ospedale di Cittadella.

Lo studio di Schio (Vi) ha partecipato in cordata con la società F-Project di Rovigo, con Prisma Engineering di Saonara (Pd), con Pietro Semenza di Ferrara, Alessandra Altieri di Padova e Giulio Campello di Asolo (Tr). L'avviso di aggiudicazione è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta europea. «Al momento non possiamo rilasciare alcuna informazione», riferisce l'ufficio gare di Lfa Architecture&Engineering Srl Unip.

Oltre al progetto per una nuova struttura all'interno del nosocomio (la piastra per le degenze conterrà circa 300 posti letto), ai progettisti era richiesto di contestualizzarne l'inserimento nell'area ospedaliera esistente, a ridosso della cinta muraria. Individuato come polo sanitario strategico sia dalla programmazione regionale che da quella provinciale, l'ospedale è oggetto di un piano di rimodellazione, volto anche ad accelerare alcuni processi indirizzati verso la deospedalizzazione, il potenziamento dell'integrazione ospedale-territorio e lo sviluppo sempre più marcato di strutture intermedie. Più concretamente, la nuova struttura serve a superare criticità correlate alla vetustà di alcuni padiglioni esistenti e ospiterà le attività sanitarie diurne dell'Ospedale di Cittadella con particolare attenzione alle nuove specializzazioni diagnostiche e terapeutiche.

La struttura, organizzata in moduli funzionali – secondo quanto richiesto dal bando – dovrà essere basata sul concetto di flessibilità d'uso e sulla riduzione al minimo degli sprechi in termini di spostamenti. Umanizzazione è la parola d'ordine: le linee guida alla progettazione erano intransigenti sulla necessità di salvaguardare la dignità del paziente nella sua dimensione personale e comunitaria. Far vivere i futuri utenti in un ambiente rassicurante e confortevole in cui sia garantito un adeguato livello di privacy, ma anche lo scambio interpersonale, è un punto-cardine dei desiderata della committenza. Un articolato sistema verde dovrà essere predisposto per integrare la nuova struttura nel complesso ospedaliero esistente.

Ai vincitori va un premio di 200mila euro ed è previsto l'affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, della direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, per un corrispettivo a base di gara di circa 2 milioni e 140mila euro.

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