Progettazione

Classifiche ingegneria e architettura: brillano Sipal, Rina consulting, Schiattarella e Cucinella

di Aldo Norsa

Come ogni anno, all'inizio delle ferie estive, è possibile qualche anticipazione delle classifiche delle maggiori società di progetto: quelle, per intendersi, che partecipano al settore delle costruzioni nel senso più ampio (quindi non solo edile e civile) offrendo servizi (di natura intellettuale) anziché lavori o forniture a questi destinate. Come negli anni passati il trend congiunturale è migliore per le società di progetto che per quelle industriali (sia imprese che aziende produttrici) per alcuni motivi: 1) anticipano investimenti futuri; 2) hanno forte propensione all'export (come dimostra la crescita della quota italiana nella classifica di Enr delle Top 225 International Design Firms da 1,4 per cento a 1,7 per cento); 3) vedono una maggior presenza di gruppi stranieri (che favoriscono l'internazionalizzazione e la diversificazione), ancora praticamente assenti nelle costruzioni; 4) occupano sempre più ampi spazi anche di consulenza e di assistenza informatica/telematica (in senso lato); 5) si cimentano nella gestione delle commesse (talvolta invadendo il campo del design and build).
Quest'ultima un'estensione comprensibile dell'attività di project/construction management a maggior responsabilizzazione nei confronti dei clienti sul rispetto dei termini contrattuali.

Che la congiuntura sia favorevole lo ha già dichiarato l'Oice, comunicando che i suoi oltre trecento associati nel 2018 aumentano il fatturato del 5,6 per cento grazie soprattutto a un impulso dell'esportazione (più 8,9 per cento). A trarre beneficio da questa crescita è il numero di occupati che nell'ultimo anno è salito del 3,4% (quasi 19 mila addetti nelle aziende che si riconoscono nell'organizzazione afferente e Confindustria).

Nelle elaborazioni autonome della società di ricerca Guamari la crescita dell'imprenditoria di progetto sembra confermata dai dati dei primi bilanci disponibili presso il Registro Imprese (relativamente alle 90 tra le maggiori società di ingegneria e 90 tra quelle leader di architettura). Questa analisi, che si amplia a numerosi indici economico/finanziari, è così articolata. Sostanzialmente peggiora il quadro d'insieme dell'ingegneria (non aiutato dalla crisi dell'industria), mentre migliora quello dell'architettura (e in particolare del design) anche perché la creatività (e l'apporto del made in Italy) permette di elevare qualitativamente il livello dei servizi e di rivolgersi a mercati di più alta gamma, soprattutto nella concorrenza internazionale.

Ecco alcuni dati di insieme (relativi a due distinti campioni di 90 società al vertice).
Nel 2018 i big dell'ingegneria aumentano il valore della produzione del 3,2 per cento, ma peggiorano la redditività sia per quanto concerne l'ebitda (meno 26,4 per cento) che l'utile netto (meno 27,3 per cento). La situazione non è migliore a livello finanziario con l'indebitamento aggravato di una volta e mezzo anche se rimane ampiamente coperto dal patrimonio netto, pur ridotto del 4,2 per cento.

Le omologhe dell'architettura, il cui vertice è sei volte più piccolo di quello dell'ingegneria, crescono nell'ultimo esercizio dell'11,4 per cento e migliorano gli indici reddituali del 27,8 per cento (ebitda) e del 49,3 per cento (il risultato netto). La posizione finanziaria netta peggiora sì del 47,8 per cento ma si mantiene attiva anche perché il patrimonio aumenta del 16,2 per cento.

I principali sviluppi nell'ingegneria
Nel 2018/19 rispetto all'anno prima si notano finora queste novità:
•Aecom ottiene un primo grosso riconoscimento con la sua filiale italiana nella progettazione urbana con la partecipazione al master plan del quartiere milanese Porta Nuova-Gioia per conto della società di sviluppo immobiliare Coima. (A cui non è estranea la particolare competenza nell'ingegneria ambientale (dopo la fusione tra Aecom e Urs).

•Ambiente, dopo aver abbandonato la formula cooperativa, cresce, diversifica settori e clienti e non esclude un partner per valorizzare un'attività di laboratorio ormai prevalente rispetto alla consulenza.

•Artelia Italia continua la spinta alla crescita esterna che già si era manifestata con l'acquisto di Intertecno (edilizia): al momento le trattative più avanzate (direttamente condotte dalla casa madre francese) sono con la società di ingegneria Sws (gallerie).

•Contec opera come gruppo (ma ancora senza fatturato consolidato) con un numero di filiali arrivato a nove: Bis-Lab, Contec Ingegneria, Contec Aqs, Contec Industry, Econ Energy, Pronext, Icon, Open Building, Exenet con un fatturato aggregato stimabile in 9 milioni.

•Dba Group, a tutt'ora l'unica società di ingegneria quotata in Borsa, prosegue una campagna acquisti in Slovenia diventandovi leader nell'informatica aggiungendo Unistar a Actual It e Itelis. Ma si rafforza anche nei trasporti (in Italia) acquistando Sjs Engineering.

•GAe Engineering, in vista di aggregazioni anche più ambiziose (già collabora con Sce Project nella progettazione integrata), acquista Icis, che aggiunge competenze in ingegneria civile al core business della sicurezza (in primis antincendio).

•Italconsult (partecipata al 10 per cento da Intesa Sanpaolo), dopo aver "metabolizzato" (e ridimensionato) la diversificazione negli ospedali con Studio Altieri, sviluppa l'attività negli Usa (oltre che in Arabia Saudita) dopo aver acquistato Boswell Engineering.

•Italferr (posseduta da Fs) amplia l'attività all'ingegneria edile (e architettura) sorprendendo con l'acquisto dell'80 per cento di Crew (Cremonesi Workshop), nota soprattutto per la progettazione di stazioni metropolitane.

•Net Engineering (che ha in Generali un socio storico al 20 per cento) amplia la presenza in Germania acquistando Seecon Ingenieure e con Spiekermann diversifica dalla trasportistica urbana alla territoriale.

Le novità nell'architettura:
•ATIproject (una start-up fondata nel 2011) prosegue la "crescita interna" più marcata del campione prevedendo un fatturato aggregato di 12 milioni, grazie a una politica aggressiva di alleanze con imprese di costruzioni dalle gare alla gestione dei cantieri.

•Crew (Cremonesi Workshop) vende l'80 per cento del capitale a Italferr, fa precedere il suo logo da Fs alla ricerca di sinergie soprattutto all'estero con una prima affermazione nell'architettura sportiva.

•Lissoni Architettura cambia nome in Lissoni Casal Ribeiro associando il principal partner (già allievo) omonimo. Il gruppo opera con altre due società: Lissoni Associati e Graph.X, rispettivamente specializzate nel design e nella grafica.

•Mtlc cambia nome in Lev-Arch dopo esser stata rilevata dall'ex-socio del fondatore (che prosegue con la società Matteo Thun & Partners), Luca Colombo.

•One Works, che cede lo "scettro" di leader italiana a Lombardini22 (ma non quello dell'esportazione), vede l'ingresso nel capitale di soci dal Medio ed Estremo Oriente dopo averne rilevato attivi in India e in Tailandia.

•Pininfarina Extra smette di essere una società autonoma e viene rifusa nel gruppo omonimo (in cui prevale la progettazione automobilistica) di proprietà del colosso indiano Mahindra.

Chi eccelle e chi non
L'ingegneria è dei due settori quello che riserva meno sorprese. Gli incrementi (e decrementi) di fatturato, tra il 2017 e il 2018, sono limitati a un range di un terzo sia in direzione positiva che negativa. Ma, alcune situazioni meritano menzione e commento. La palma della crescita, tra le prime dieci in questa prima classifica, il 23,3 per cento, va a Sipal (gruppo Fininc) che associa all'attività nel civile (partecipa ai grandi lavori del consorzio Sis con l'impresa del gruppo Inc e la spagnola Sacyr) quella nell'aeronautico. La diversificazione premia anche Rina Consulting (un tempo nota come D'Appolonia) che mette a frutto con un più 13,8 per cento dopo tre anni l'acquisto da parte della casa madre della britannica Edif. Scendendo in classifica si fa notare, per la sua crescita indipendente (più 30,2 per cento) la cooperativa Politecnica.

Al contrario i cali più pronunciati sono quelli di Studio Altieri (meno 43,5 per cento), ridimensionato da Italconsult alle commesse promettenti, Stantec (già Mwh) - meno 37 per cento) che, come previsto, riduce l'attività per i colossi dell'oil and gas, e un'altra multinazionale (penalizzata dal venir meno di commesse intergruppo), Hitachi Industrial Engineering Emea (meno 26,5 per cento).

Invece nell'architettura, vi sono alcune sorprese, soprattutto positive. Studio Schiattarella più che quadruplica il fatturato (grazie a una bella "nicchia" in Arabia Saudita), Mario Cucinella Architects cresce del 70,2 per cento grazie a molti contratti di prestigio. Invece il maggior calo è attribuibile a One Works per il concludersi di alcune commesse in Medio Oriente.

A livello reddituale sono otto le società di ingegneria che chiudono il bilancio 2018 in perdita: Spea Engineering, tre filiali di gruppi esteri Golder Associates, Arcadis Italia e Hitachi Industrial Engineering Emea e, scendendo in classifica, Esa Engineering, Progin, Duferco Engineering e Sintel Engineering. Gli utili maggiori in rapporto al fatturato sono invece quelli di Eos Consulting (22,9 per cento), la società del gruppo concessionario Toto, Infraengineering, e Seteco Ingegneria (entrambe con 22,8 per cento). Tra le big si segnalano invece gli utili raddoppiati di Italferr e la crescita del 45,5 per cento del risultato netto di Italconsult (con net margin dell'11,2 per cento).

Anche in questo caso le società di architettura dimostrano di godere di migliore salute, si segnala infatti una sola perdita nel campione attuale: quella di Cino Zucchi Architetti.
Chi guadagna di più (in rapporto ai ricavi) sono: Duccio Grassi Architects, specializzata in interiors e retail (30,3 per cento), Studio Schiattarella e Associati (29,6 per cento) che fruisce del boom del fatturato e la società di design Simone Micheli Architectural Hero (22,1 per cento), attiva nel mercato alberghiero.
In valori assoluti svettano Crew, che quasi triplica il risultato netto, e Mario Cucinella Architects che lo quadruplica.

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