Progettazione

Fatturato, ordini e occupazioni in aumento per le società di ingegneria

di Mau.S.

Fatturato, occupazione e ordini in aumento per le società di ingegneria nel 2018. Buone notizie che riguardano soprattutto le società piccole e medie, con previsioni per il 2019 ancora improntate all'ottimismo, nonostante qualche ombra arrivi dalla revisione delle norme del codice appalti - in particole le norme sull'obbligo di gara su progetto esecutivo - che negli ultimi anni hanno fatto crescere la domanda pubblica.

Sono questi i principali dati emersi dalla rilevazione Oice/Cer sull'andamento delle società di ingegneria e architettura, illustrata ieri a Roma.

Anche il 2018, dopo un 2017 già in forte miglioramento, registra un andamento largamente positivo con un aumento del 5,6% del fatturato che arriva a oltre 2,6 miliardi e del 3,8% dell'occupazione. La crescita del fatturato, segnala l'Oice, ha una dinamica più positiva per le piccole e medie società, sotto i 50 addetti, che per quelle medio-grandi, «segno probabile di una incidenza maggiore dell'aumento dei valori della domanda pubblica, generalmente parcellizzata e appannaggio delle piccole strutture, che nel 2018 ha superato 1,3 miliardi messi in gara». Molto incoraggianti sono anche le stime per l'anno in corso che scommettono su un nuovo aumento dell'8,1% di fatturato.

Del valore della produzione, 1,8 miliardi derivano da servizi di ingegneria e architettura (aumentati del 9,6% sul 2017; nel 2019 si stima che arriveranno a due miliardi con un ulteriore +7,3%); il turn-key cresce meno (+ 1,8%, anche se nel 2019 si attende un + 5,2%).
La committenza privata copre il 45 % dell'attività delle società di ingegneria associate Oice, con una quota della committenza pubblica, in crescita rispetto allo scorso anno, che si attesta sul 21,5%; cala invece il fatturato derivante da imprese di costruzioni, che invece come contratti acquisiti risulta in aumento.

Nel 2018 il mercato estero (805 milioni) è cresciuto più di quello italiano (1.834 milioni), ma le stime per il 2019 stime sono inverse, un dato che conferma l'ottimismo di chi opera in Italia in ragione della crescita della domanda pubblica.

Nel report si fa notare come il mercato estero è ora «caratterizzato da una più omogenea distribuzione rispetto agli scorsi anni che sarà più significativa nel 2019 e, in prospettiva, da una diminuzione della produzione nel Medio oriente, bilanciata da un significativo aumento del mercato asiatico meridionale e orientale».

Aumentano, come detto, gli occupati: + 3,4% nel 2018 con stime di + 5,1% nel 2019. Ottimo il risultato anche sui contratti acquisiti nel 2018, in forte aumento (+39%), per un controvalore di oltre 2,5 miliardi. Positive anche le dinamiche complessive del portafoglio ordini in aumento del 10,2% dal 2017 al 2018 con previsione di aumento del 15,9% nel 2019.

«Questi risultati - ha commentato il presidente dell'Oice Gabriele Scicolone - sono il segno che, a dispetto del raccontato, le cose in questi ultimi anni stavano iniziando a riportare le nostre società a livelli di buona produzione ed occupazione. Ovviamente tutto è e sarà sempre migliorabile ma il timore della nuova stagione di riformulazione del Codice Appalti che si staglia all'orizzonte lascia prefigurare ancora una volta, un possibile momento di discesa della domanda. E' questo continuo rimaneggiamento delle regole l'ostacolo maggiore dal quale dobbiamo emanciparci».

Per il direttore della Ricerca, Stefano Fantacone, del Centro Europa Ricerche, i dati dell'indagine mostrano che «in generale, sembra essere il settore delle costruzioni a beneficiare di un ciclo positivo, tornando a svolgere un ruolo di traino per un'economia che resta invece molto debole».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©