Progettazione

Oice, progettazione record a marzo: promossi servizi per 95,5 milioni (+173%)

di Al. Le.

Impennata del mercato pubblico della progettazione a marzo. L'osservatorio Oice/Informatel ha rilevato 267 gare con un valore record di 95,5 milioni: rispetto a febbraio il numero cresce del 17,6% e il valore del 64,3% mentre il confronto con marzo 2018 vede la quantità di bandi aumentare del 6,8% e l'importo addirittura del 173,6%. I bandi di sola progettazione chiudono il primo trimestre 2019 con il valore in crescita sul 2018 grazie a 682 gare per 182,5 milioni, pari a un incremento degli importi del 46,5% e a una flessione del 19,9% per il numero di procedure.

Il forte aumento del primo trimestre è trainato dai bandi sopra soglia: +39,8% per il numero e +105,5% per il valore, mentre i bandi sotto soglia crollano del 30,4% per il numero e del 37,3% per gli importi. Anche il mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura a marzo mostra forti incrementi. Le gare pubblicate sono state 507 con un valore di 134,5 milioni. Rispetto a febbraio +27,7% per il numero e +20,1% per il valore mentre nel confronto con marzo 2018 i bandi crescono dell'11,4% e i valori del 94%. Nel primo trimestre 2019 i bandi pubblicati sono stati 1.242 per un valore di 323,5 milioni: -10,8% per gli avvisi e +59,2% per i compensi.

Ieri è arrivata anche la posizione del presidente dell'associazione Gabriele Scicolone sulla sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce la derogabilità dei parametri stabiliti dal Dm Giustizia del giugno 2016 sui compensi da porre a base di gara. «La sentenza ci preoccupa soprattutto perchè pensiamo possa essere strumentalizzata dalle stazioni appaltanti a corto di fondi, così come ci preoccupa l'orientamento della giurisprudenza che guarda con un certo pregidizio al nostro mondo in cui tanti professionisti e tante società ogni giorno investono in ricerca, formazione e innovazione. La sentenza va comunque letta con attenzione perchè da lato lega la possibilità di fissare compensi più bassi rispetto al D.m. parametri in presenza di specifiche e motivate esigenze e non in totale arbitrio e, dall'altro lato, riconosce comunque l'efficacia della ratio della norma del codice, che ha la funzione di impedire la determinazione dei compensi a base di gara avulsi da un'analisi delle prestazioni da affidare». Piuttosto, continua Scicolone «bisgnerebbe valutare se non sia meglio immaginare gare al prezzo fisso (come anche la direttiva 2014/24 ammetterebbe) con scelta dell'affidatario valutando adeguatamente e con attenzione i profili qualitativi» . Oppure «mettere a punto un sistema in grado di escludere offerte anomale che non sono degne della dignità e del decoro del professionista. Su questo fronte, da anni come OICE formuliamo la proposta di rendere obbligatoria l'applicazione del punteggio soglia per le offerte tecniche in modo da disincentivare i ribassi anomali».

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