Progettazione

Ingegneria, utile a 114 milioni nel 2018 per Maire Tecnimont

di R.Fi.

Maire Tecnimont chiude il 2018 con un utile netto consolidato pari a 117,4 milioni di euro, in aumento del 20,2% rispetto al dato rettificato del 2017. In una nota la società afferma che l’incremento dei volumi riflette «l'evoluzione dei progetti nel portafoglio ordini ed è riconducibile ai principali contratti Epc che si trovano in piena fase esecutiva di costruzione».

In crescita anche i ricavi che ammontano a 3,64 miliardi (+3,4%). Il cda ha deliberato la proposta di pagamento di un dividendo di 0,119 per azione. Il margine operativo lordo (Ebitda) è pari a 205,7 milioni, in aumento dell'8,4% rispetto all'anno precedente. La società ha chiuso il 2018 con un portafoglio ordini pari a 6,61 miliardi.

Alla fine dello scorso anno la posizione finanziaria mostra disponibilità nette per 93,8 milioni, rispetto ai 108 milioni al 31 dicembre 2017. Tale variazione è principalmente riconducibile alla generazione di flussi di cassa per 99,1 milioni, compensati dal pagamento di 42,1 milioni dei dividendi riferiti all'esercizio 2017, da un impatto negativo di 34,5 milioni dovuto ai derivati sui tassi di cambio dei progetti e da un esborso di 60 milioni per il pagamento delle imposte.

Sempre ieri Maire Tecnimont si è detta «estranea ai fatti oggetto delle indagini» della Procura di Milano, che ha aperto un'inchiesta per presunta corruzione per la realizzazione della centrale elettrica di Punta Catalina a Santo Domingo. «La controllata Tecnimont - afferma il gruppo - ha fornito esclusivamente servizi di Engineering and Procurement» nel quadro di un progetto Epc (Engineering, Procurement & Construction), «realizzato da un consorzio il cui mandatario è la società brasiliana Oderbrecht». Secondo Maire Tecnimont è quest'ultima che «ha negoziato e sottoscritto il relativo contratto ed ha sempre intrattenuto autonomamente ed in via in esclusiva i rapporti con il cliente finale Cdeee, inclusa tutta la fase della trattativa commerciale». Pertanto, secondo la Società, l'indagine della Procura di Milano a seguito della denuncia della Ong Re è «un atto dovuto» che consentirà di «dimostrare la totale estraneità di Tecnimont».

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