Progettazione

Premio Mies van der Rohe, l’Italia resta in pista solo con Guido Canali e l’M9 di Mestre

di Mariagrazia Barletta

Salve solo due delle 17 architetture italiane che erano state selezionate, insieme ad altri 366 progetti, per concorrere all'edizione 2019 del Mies van der Rohe Award, il premio biennale per l'architettura contemporanea dell'Unione europea. Restano in corsa per la prossima operazione di scrematura, che porterà all'annuncio dei cinque progetti finalisti, l'M9, il museo interattivo di Mestre dedicato al Novecento, progettato dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton e il quartier generale di Prada ad Arezzo firmato Guido Canali. La rosa dei 40 candidati è stata annunciata ieri dalla Commissione Europea e dalla Fondazione Mies van der Rohe. Le 40 opere sono distribuite tra 17 Paesi. Se nella “long-list” delle 383 opere era la Spagna a vantare il maggior numero di candidature con 27 progetti in lizza, ora è la Francia a balzare al vertice con sette progetti in corsa, seguita dalla Spagna con sei architetture sopravvissute al vaglio della giuria, presieduta da Dorte Mandrup, fondatrice e creative director dell'omonimo studio di architettura danese. Quasi la metà dei progetti ancora in corsa nasce da un intervento sull'esistente. Ma il dato più significativo riguarda le funzioni legate alle architetture selezionate: ben il 58 per cento delle 40 opere ospita attività educative o culturali.

Non mancano i grandi nomi dell'architettura, tra cui due Pritzker: Rem Koolhaas (studio Oma) e Rcr Architectes (Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta). Il primo gareggia con il recupero di un ex edificio industriale di fine Ottocento del Marais, a Parigi, una storica proprietà del gruppo Galeries Lafayette trasformata in un luogo dove gli artisti possono produrre, sperimentare ed esporre. Rcr resta in lizza con la biblioteca di Gent (Belgio), progettata insieme allo studio locale Coussée & Goris architecten. Tra le architetture da poco inaugurate, oltre all'M9, spicca la biblioteca centrale di Helsinki, cha aperto i battenti lo scorso 5 dicembre, affidata, dopo un concorso internazionale, allo studio finlandese ALA_Architects. I nomi celebri non si esauriscono con i Pritzker, restano in corsa, tra gli altri: 51N4E con sede a Bruxelles, il portoghese Carrilho da Graça, l'atelier parigino Lacaton & Vassal, gli spagnoli Nieto Sobejano e SelgasCano, lo studio londinese Stanton Williams Architects, lo studio danese Bjarke Ingels Group e McCullough Mulvin Architects di Dublino. Il premio assegna 60mila euro al vincitore e 20mila euro ad un emergente. A febbraio si conosceranno i nomi dei cinque finalisti e ad aprile saranno svelati i vincitori.

PREMIO MIES VAN DER ROHE: LE 17 ARCHITETTURE ITALIANE IN CORSA

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