Progettazione

Waterfront Catania/2. Gli architetti: sulla procedura la nuova giunta si è corretta

di Massimo Frontera

«Rispetto al bando precedente è stata eliminata la preselezione, pertanto ora non è più prevista la fase di individuazione di sette finalisti: tutti possono partecipare alla pari presentando il progetto con l’idea del masterplan». Alessandro Amaro, presidente dell’ordine degli architetti di Catania è soddisfatto dell’esito della battaglia che ha impegnato il fronte dei professionisti tecnici - ingeneri e geometri, oltre agli architetti - contro la decisione del comune di Catania di lanciare il maxi-concorso di idee per ridisegnare il waterfront urbano e portuale.

Addio a vecchi requisiti “severi”
Il bando pubblicato circa un anno fa prevedeva infatti una prima selezione sui curricula, per individuare appunto sette finalisti da ammettere alla seconda fase. L’iniziale impostazione del bando - condivisa dall’Autorità portuale ma fortemente contestata dai professionisti locali - vedeva una forte sbarramento nella fase della prequalifica. Infatti il vecchio bando ammetteva la partecipazione a studi o professionisti che avessero svolto negli ultimi dieci anni «almeno 3 (tre) servizi di progettazione urbanistica attinente al tema del concorso a bando (piani particolareggiati che come oggetto hanno la riqualificazione del territorio, piani di riqualificazione urbana, di rigenerazione urbana, progettazione definitiva od esecutiva di ambiti territoriali che interessano aree ampie di città da riqualificare, rigenerare». Inoltre, «per l'individuazione del requisito di idoneità professionale» si richiedeva di aver svolto «almeno 3 (tre) progettazioni urbanistico/architettoniche di tipo generale o attuativo, definitivo od esecutivo, per una città con popolazione non inferiore a 100.000 abitanti». Non solo. Di questi tre progetti almeno uno avrebbe dovuto riguardare «la riqualificazione, definizione di waterfront, anche di città straniere». Anche in assenza di alcun requisito economico di fatturato, questi requisiti professionali sono stati percepiti come eccessivamente severi dai professionisti locali, che si sono sentiti tagliati fuori in partenza da questa opportunità. Peraltro, il quadro economico dell’iniziativa è insolitamente elevata per un concorso di idee: 180mila euro di quadro economico, di cui 130mila euro di montepremi: 100mila euro al primo classificato, 20mila euro al secondo e 10mila al terzo. Non solo. A valle del masterplan, sono attese ulteriori procedure che riguardano la progettazione di oggetti inclusi nei tre principali ambiti inclusi nel masterplan che dovrebbero essere mandate in gara dall’Autorità portuale, a partire dalla nuova stazione marittima. Insomma, essere tagliati fuori da questo maxi-concorso significava perdere importanti opportunità di lavoro anche in futuro.

Amaro (architetti Catalia): la nuova amministrazione ci ha ascoltato
Da qui le proteste dei professionisti, rimaste tuttavia sostanzialmente inascoltate fino al giugno scorso, quando le elezioni comunali hanno decretato un cambio di giunta. Il nuovo governo della città si dimostrato più sensibile alle richieste dei professionisti. E si è così arrivati a ridefinire il nuovo bando: un concorso di idee in fase unica e senza più i requisiti professionali sui lavori svolti nell’ultimo decennio. «Non si farà più la selezione per curricula - spiega Amaro -: la commissione selezionerà l’idea tra tutte le proposte che saranno presentate entro il nuovo termine fissato dal bando, fermo restando che il gruppo di progettazione dovrà prevedere alcune professionalità specifiche». «La nuova amministrazione - conferma Amaro - ha recepito le nostre richieste, contrariamente alla giunta precedente, nonostante la richiesta di ritirare il bando che erano state formalizzate dai tre consigli nazionali degli architetti, degli ingegneri e dei geometri».

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