Progettazione

TechPark Bolzano: in arrivo i laboratori firmati dal team con Olivieri Office

di Mariagrazia Barletta

Cresce il Noi Techpark di Bolzano, il parco tecnologico che mette insieme imprese, start-up, centri e laboratori di ricerca applicata, nato sulle ceneri dell'ex Alumix. Dopo l'inaugurazione del nuovo polo, lo scorso 20 ottobre, è in fase di elaborazione il “concept” per nuovi laboratori di ricerca che andranno ad aggiungersi agli oltre 200mila metri cubi che già hanno preso vita dal progetto nato dalla collaborazione tra Claudio Lucchin & Architetti Associati e lo studio italiano del gruppo Chapman Taylor. Come per i progetti per il cosiddetto monolite nero e per la rifunzionalizzazione e restauro dei due pregevoli edifici che un tempo ospitavano i trasformatori di energia, anche quello per i nuovi laboratori nasce da un concorso. I vincitori hanno da poco ricevuto l'affidamento della progettazione (fino all'esecutivo), e stanno affinando il la proposta adattandola alle specifiche esigenze dei nuovi utenti.

A vincere il concorso e a ricevere l'incarico è stata una cordata guidata dallo studio Olivieri Office , fondato nel 2013 da Davide Olivieri dopo una collaborazione decennale con Guillermo Vázquez Consuegra. Lo studio con sedi a Genova, a Trento e Siviglia fa squadra con lo studio di ingegneria di T&D Ingegneri Associati (Giorgio Raia e Nicola Agostini) e con il giovane professionista Simone Langiu (classe 1988) che, tra l'altro, si è da poco aggiudicato (come capogruppo insieme al collettivo Re:Landscape e la società Criteria) il concorso per la valorizzazione del porto di Stintino (Sassari). Il team di Davide Olivieri ha avuto la meglio su una concorrenza di tutto rispetto. La selezione (il concorso era a procedura ristretta) aveva coinvolto 10 studi. Oltre ad Olivieri Office, c'erano Demogo studio (vincitori del secondo premio), Cino Zucchi con Matteo Scagnol di MoDus Architects (posizionatisi al terzo posto) e in ordine di classifica: Claudio Lucchin & architetti associati, KK architetti associati, Aurelio Galfetti (Atelier 4 architetti), Peter Reiten architekten zt gmbh, Stecher Srl, CeZ Calderan Zanovello Architetti, Lorenz ateliers.

Oggetto del concorso era la realizzazione di un nuovo edificio per laboratori di ricerca (modulo B2) del Noi techpark. Si tratta di un modulo di iniziativa pubblica da circa 17 milioni di euro (altri moduli di espansione saranno realizzati da privati) che sarà costruito lungo via Buozzi, in pratica accanto ad uno dei due edifici razionalisti recuperati.
L'edificio dovrebbe restare un polo per la ricerca, ma rispetto a quanto richiedeva il disciplinare del concorso, che prevedeva l'inserimento dell'Agenzia provinciale per l'ambiente e dei laboratori del centro di sperimentazione Laimburg (si occupa di ricerca in campo agro-alimentare), si sta anche valutando altro. «È l'inserimento di un centro di ricerca universitario quello che si sta verificando. I laboratori provinciali e Laimburg probabilmente saranno oggetto di un altro edificio, ancora in un'altra zona del Noi techpark», precisa Davide Olivieri.

«Il nuovo progetto di fattibilità - continua - dovremmo consegnarlo tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo». Il progetto del nuovo edificio - che sarà d'esempio per tipologia e per estetica nella realizzazione di altri sette moduli che si susseguiranno su via Buozzi - prevede la realizzazione di una doppia “pelle”, con quella più esterna composta da lame metalliche che controllano l'irraggiamento solare. «La schermatura della facciata, attraverso l'uso di pannelli gestiti da un sistema domotico, permetterebbe di abbassare di 500 Kilowatt il fabbisogno energetico annuo dell'edificio», afferma Olivieri. L'edificio, che dovrebbe raggiungere il livello “Gold” del protocollo Leed (grazie anche ai benefici in termini di qualità di vita raggiunti dal parco tecnologico), si compone di una struttura porosa: attraverso la sottrazione di volumi dalla grande sagoma si creano vuoti interni ed esterni che servono a massimizzare l'apporto di luce naturale negli ambienti.

Lo studio Olivieri Office vince in media un concorso all'anno. Gli ultimi sono quelli per una scuola primaria a Dimaro (2017) e per il nuovo distretto socio-sanitario da realizzare a Bolzano (2016), per i quali ha lavorato sempre in squadra con T&D Ingegneri Associati. Riguardo al concorso per il distretto sanitario: «Abbiamo consegnato il progetto preliminare e andiamo in comitato tecnico provinciale per l'approvazione, ci sono stati alcuni rallentamenti burocratici, ad esempio è cambiato il Rup, ma credo che tra un po' inizieremo il definitivo», conclude Davide Olivieri.

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