Progettazione

A Roma in arrivo il «temporary stadium» per gli internazionali di tennis 2019

di Mariagrazia Barletta

Da stadio per il tennis ad arena per spettacoli: potrà cambiare assetto la struttura polivalente, e potenzialmente itinerante, che tra qualche mese sarà realizzata al Foro Italico, a Roma. A metà aprile del prossimo anno dovrebbe iniziare il montaggio sul posto. L'impianto, che prende il nome di Temporary flexible stadium X.0, dovrà essere installato a pochi metri dallo stadio Olimpico ed essere pronto per i prossimi internazionali Bnl d'Italia.
Il noto torneo di tennis ha già una data di apertura: 6 maggio 2019. Il committente è Coni Servizi, mentre a realizzare e progettare la struttura, che prende le mosse da un project financing, è In.tech, società di Roma impegnata in Italia e in Europa nella costruzione, gestione e valorizzazione di beni pubblici e privati. «Lo stadio ha già ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie» e «attualmente sono in costruzione la struttura metallica e la “pelle” esterna in Pvc ecologico», riferiscono dalla società. Le fasi della costruzione sono ovviamente off site.

Il progetto architettonico e strutturale, sempre firmato In.tech, prevede l'utilizzo di acciaio per la parte strutturale, Pvc ecologico per il rivestimento esterno e vetro per la separazione dei vari settori. Si tratta di una struttura polivalente, molto flessibile e semi-temporanea con una capacità di circa 7mila posti, ma che da impianto sportivo può trasformarsi in un'arena per concerti per 5mila persone. È previsto infatti che la vita del nuovo impianto proceda per cicli: ogni anno, fino al 2028, verrà montato in occasione degli internazionali di tennis, terminati i quali passerà dalla configurazione sportiva a quella per eventi, per poi essere smontato del tutto verso settembre. La mutazione da impianto sportivo ad arena per concerti avverrà attraverso lo smontaggio della curva sud, la successiva installazione di un palco multimediale e la posa, al di sopra del campo da gioco, di un pavimento flottante in grado di accogliere ulteriori posti a sedere.

C'è, infine, un terzo assetto: il palco può traslare su un lato ed essere utilizzato verso l'esterno dell'arena come palcoscenico per eventi da seguire stando in piedi. Il montaggio dello stadio impiegherà per 20 giorni consecutivi circa 60 maestranze. Per lo smontaggio si prevede un tempo leggermente inferiore, pari a circa 15 giorni. Il progetto prevede anche la possibilità di portare la struttura in altri luoghi: il Coni, infatti, potrebbe utilizzare il “temporary stadium” anche per altri eventi sul territorio nazionale. In previsione di ciò si è pensato anche alla massima la flessibilità d'uso: il campo da gioco può anche mutare per ospitare gare di diverse discipline, come il basket, la pallavolo e il beach volley.

In.tech si è aggiudicata la realizzazione dell'opera ad ottobre 2017, vincendo una gara che prevedeva l'affidamento del servizio di noleggio decennale dello stadio, comprensivo dell'installazione della struttura (l'importo di aggiudicazione è di circa 6,2 milioni di euro). Più nel dettaglio, la società ha «sostenuto interamente l'investimento finanziario, che vedrà il break-even nel corso del prossimo decennio, attraverso un intervento appositamente sviluppato dal Mediocredito Centrale», si legge in una nota diffusa dalla stessa In.tech. Coni Servizi corrisponderà alla società un canone annuale a fronte di un servizio che «comprende l'ammortamento del bene, i servizi di trasporto, montaggio, smontaggio, deposito e la manutenzione ordinaria. Sono esclusi gli interventi straordinari e le opere di miglioria o integrazione», riferisce ancora la società.

Allo scadere dei 10 anni, come da contratto, Coni Sevizi potrà acquistare l'intera struttura al costo di un euro. «Con questo impianto - commenta il presidente di In.tech Pierluigi Mancuso - creiamo un modello innovativo di approccio all'impiantistica sportiva di primo livello, attraverso il sistema del project financing. Siamo orgogliosi di partecipare alla costruzione di un'infrastruttura sportiva polivalente con capitali di privati per uso pubblico. Si tratta di una delle maggiori iniziative nel settore, ed ha come target l'ampliamento degli orizzonti verso discipline sportive minoritarie con la concreta possibilità di sviluppare eventi di valore per tutto il territorio nazionale». «Dietro un grande impianto polivalente, capace di rispondere a molteplici esigenze, c'è un'idea mirabile che sa unire pubblico e privato in un percorso destinato a scrivere il futuro dell'impiantistica sportiva», ha evidenziato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

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