Progettazione

In Sardegna, i concorsi del programma Iscol@ passano dalla carta al cantiere

di Massimo Frontera

Il 28 marzo 2014 la giunta della regione Sardegna vara la delibera n.10/15 che assegna i 3/4 dell'intera dotazione annuale dei fondi Fsc all'edilizia scolastica per «l'avvio di un piano straordinario di interventi di edilizia scolastica, in modo da rendere le scuole luoghi sicuri ed accoglienti, con interventi di pronta cantierabilità che possano incidere sulla qualità degli spazi e sulla loro funzionalità rispetto alle esigenze didattiche».

La delibera è stata portata in giunta da Francesco Pigliaru, eletto presidente della regione Sardegna due settimane prima. Il suo primo atto è anche il primo mattone di quello che sarebbe diventato il programma Iscol@, promesso in campagna elettorale, e varato entro lo stesso anno per dare una risposta energica sia alla grave carenza di strutture scolastiche nell'Isola, sia al bisogno di aggiornare stili e metodi dell'apprendimento.

Il programma Iscol@
Il programma Iscol@ si compone di varie linee di azione. Una è dedicata alla manutenzione di scuole esistenti. Conta circa 170 milioni di investimenti, di cui 70 già spesi. È la linea d'azione che è andata avanti più velocemente e che si è diffusa in modo più capillare, visto che ha impattato sull'80% della popolazione scolastica. Un'altra linea è quella che sta per mettere a disposizione 29 milioni di euro per il rinnovo e l'adeguamento degli arredi nelle scuole. Anche questa misura è destinata ad avere un impatto capillare sul territorio.

Nuove scuole, con i concorsi di progettazione
C'è poi la linea del cosiddetto "Asse 1", dedicata alle nuove scuole. È la parte più complessa perché implica una procedura articolata e un dialogo tra più soggetti. Ma è anche quella più interessante per le scelte che sono state fatte dall'amministrazione regionale. E che fanno del programma Iscol@ un esempio di buona pratica da replicare, se possibile.
La prima scelta - che attiene alla procedura - è stata quella di creare in capo alla regione una apposita unità di progetto, con il ruolo di "motore" amministrativo, ma dialogando e coinvolgendo in modo trasversale e alla pari tutti gli uffici e le amministrazioni interessate. In questo modo si è voluto creare un clima positivo tra tutte le varie "firme" coinvolte (come spiega il presidente Pigliaru nell'intervista a questo link).

Un'altra scelta importante è stata per la qualità del prodotto edilizio, sia sotto il profilo strutturale che architettonico. In coerenza a questa scelta è stato deciso di selezionare i progetti attraverso lo strumento del concorso di progettazione. Una volta selezionati i progetti la regione ha previsto che vincitore venissero assegnati - di norma - sia la successiva progettazione definitiva ed esecutiva, sia il coordinamento della sicurezza in fase esecutiva, sia la progettazione degli arredi, sia infine la direzione lavori. «È stato deciso di assegnare al vincitore tutti gli altri livelli di progettazione, inclusi gli arredi, e anche la direzione lavori, in modo che mantenga tutta la responsabilità del prodotto: per fare in modo di realizzare esattamente la proposta che è stata candidata, valutata e scelta», spiega Matteo Frate, responsabile dell'unità di progetto dedicata al programma Iscol@.
Non si è nemmeno lesinato sul compenso. I valori a base d'asta sono stati calcolati sempre nel rispetto del decreto parametri, senza premiare i ribassi d'asta. «Diamo il giusto ma pretendiamo tantissima qualità», chiosa Frate. Anche per questo, i concorsi di progettazione chiedono ai partecipanti un impegno significativo sugli elaborati da presentare, che includono, tra le altre cose, almeno una ventina di tavole, oltre a rappresentazioni 3D.
Lo stesso principio guida della qualità seguito nella progettazione, sarà applicato nella fase delle gare di lavori. «Sappiamo - dice sempre Frate - che l'apprendimento è influenzato da variabili come l'acustica, l'illuminazione, il comfort termico, e quindi su questi aspetti la griglia di valutazione sull'offerta dei lavori sarà particolarmente severa ed esigente».
I bandi prevedono una collaborazione regione-comune. Il disciplinare di gara viene elaborato dalla regione (d'intesa con i comuni), il bando e il dpp sono redatti dai singoli comuni insieme alla scuola (con firma congiunta del Rup e del dirigente della scuola).

I primi dieci progetti pilota
Al momento la situazione vede i primi dieci concorsi già banditi e aggiudicati. Tutte le aggiudicazioni sono definitive, salvo due casi, dove l'aggiudicazione risulta ancora provvisoria: il polo scolastico di Monte Attu a Tortolì (Nuoro) firmato da Giovanni Maciocco, e la nuova scuola di Ottava a Sassari proposta dal Gruppo europeo Sair.

LA FOTOGALLERY DEI DIECI PROGETTI VINCITORI

E siccome non tutte le ciambelle riescono col buco non manca un ricorso (nel caso dell'aggiudicazione di Nuoro). Di questi dieci progetti, che sono partiti insieme, tre sono quasi pronti per andare in appalto: il progetto per la riqualificazione del complesso scolastico nel comune di Ales (Oristano), firmato da Metassociati Srl (capogruppo); il Polo intercomunale Nurachi-Zeddiani (Oristano), firmato da Alessio Bellu (capogruppo); la ristrutturazione e riqualificazione delle strutture scolastiche nei comuni di Mogoro,
Msullas e Gonnostramatza (Parte Montis), proposta firmata dal gruppo guidato da Maurizio Manias. «In questi tre casi - riferisce Frate - sono stati già presentati i progetti definitivi e a giorni saranno completati i progetti esecutivi: contiamo entro massimo due mesi di pubblicare il bando di lavori».
Questi tre appalti valgono quasi 7 milioni in totale, importo lavori sui 5 milioni. Più in generale il quadro economico delle prime dieci scuole - interamente finanziate - è di 45 milioni, tra lavori, servizi, arredi e somme a disposizione.

Ampia partecipazione
Questi primi dieci concorsi hanno anche riscosso un notevole interesse da parte dei professionisti, sia dentro, sia, soprattutto, fuori dall'Isola. Una elaborazione condotta dal Politecnico di Milano ha messo in evidenza numeri interessanti. Complessivamente le dieci iniziative hanno coinvolto 588 professionisti organizzati in 66 gruppi di progettazione, di cui 38 con capigruppo residenti nell'Isola. Quanto ai vincitori (al netto di aggiustamenti) la situazione è perfettamente equilibrata con cinque capigruppo residenti in Sardegna e cinque "continentali". L'unico gruppo che ha messo a segno una doppia aggiudicazione ( Sbarch Associati, che ha vinto sia nel comune di Bono sia di Alghero) è di Roma. Il progetto di Nuoro (il caso contestato) è stato assegnato dal Rup al gruppo guidato dall'architetto bolzanino Michael Tribus. L'età media dei partecipanti risulta di 46 anni. Il progettista più giovane ha 27 anni, il più vecchio 82. La "quota rosa" dei progettisti è del 40 per cento.
Si è pensato anche ai giovani progettisti. I bandi impongono per ciascun gruppo di lavoro l'obbligo di includere un professionista iscritto al relativo Albo professionale da meno di 5 anni, al quale assegnare una quota minima di fatturazione pari al 5 per cento. «Una opportunità - commenta Giuseppe di Giuda, il docente del Politecnico che ha analizzato l'iniziativa sarda - che consente ai giovani professionisti di cumulare le capacità tecnico-economiche necessarie per la partecipazione a futuri bandi pubblici».

La seconda serie di 14 concorsi: requisiti più severi sulla qualità
C'è poi la seconda serie di concorsi, le cui scuole prevedono un quadro economico sui 55 milioni. Con questi altri 14 concorsi di progettazione - gli ultimi dei quali scaduti a marzo - è stato fatto tesoro della prima serie di bandi pilota, e sono stati introdotti alcuni importanti affinamenti, dai quali si attende sia un aumento della partecipazione, sia un incremento del livello della qualità progettuale.
«Nei primi dieci bandi pilota - spiega Matteo Frate - per partecipare, i progettisti dovevano necessariamente dimostrare di possedere i requisiti per la progettazione. Dopo le novità del correttivo al codice appalti e delle linee guida Anac, abbiamo cambiato. Ora, i requisiti di capacità tecnica e capacità economica vengono valutati solo sul vincitore. Questo permette la partecipazione anche a chi non ha i requisiti, ma di trovarli dopo, in caso di vittoria, eventualmente con avvalimento».
La seconda novità ha invece un carattere più restrittivo perché introduce un doppio sbarramento per la qualità progettuale. «Abbiamo previsto una doppia soglia di sbarramento, sia verticale che orizzontale - spiega sempre Frate - . La soglia verticale è di 70 punti su 100. Al di sotto di questo punteggio tecnico la proposta non viene ammessa. La soglia orizzontale esclude invece chi ha ottenuto zero su uno dei criteri di qualità, anche se il punteggio totale sugli altri criteri dovesse superare 70 punti». Dopo queste modifiche, «stiamo percependo che le proposte di questa seconda fase di concorsi sia migliorata notevolmente la qualità. È evidente che stiamo cercando di fare un percorso di crescita».
Queste nuovi concorsi non hanno ancora una copertura di spesa definita. «Non è scritta nei capitoli di spesa perché non si conosce ancora la quantificazione esatta - spiega Frate - ma abbiamo risorse programmate più che sufficienti: abbiamo una serie di risorse nazionali da riprogrammare, e parte di questi fondi li metteremo su questi progetti».

Le risorse stanziate e il cofinanziamento dei comuni
Per avviare il programma Iscol@, nel 2015 la regione ha acceso un mutuo con Cassa depositi. Il mutuo è di 700 milioni in totale, di cui 70 dedicati all'edilizia scolastica. Di questi, 45-50 milioni serviranno per realizzare le prime dieci scuole. Gli altri serviranno invece per interventi di manutenzione straordinaria. Finora, il programma Iscol@ ha visto uno stanziamento di 310 milioni di euro. «Contiamo di arrivare a investire altri 100 milioni - dice Frate - ma il fabbisogno è molto superiore».
Di questi 31o milioni, quasi 100 arrivano da risorse del bilancio regionale e dal mutuo Cdp, 89 milioni arrivano dai fondi Fsc, 70 milioni circa vengono da fondi statali per l'edilizia scolastica (Mutui Bei, interventi per l'adeguamento antisismico, e altre poste). Ci sono poi 10,4 milioni dell'Inail destinate ai 4 concorsi di idee lanciati dai comuni sardi. Attualmente, queste iniziative sono ferme.
A queste risorse si aggiunge un cofinanziamento degli enti locali, che deve essere di almeno il 10% del costo della nuova scuola. In alcuni casi, i comuni hanno utilizzato gli spazi finanziari concessi dal Mef ("sblocco patto") per dare un contributo superiore, arrivando anche a un cofinanziamento del 30 per cento.

Nuovi concorsi in arrivo
Ci sono già 4-5 nuovi concorsi in programma. Due di questi sono già maturi per la pubblicazione. Riguardano due istituti comprensivi (dall'infanzia alle suole medie). Il primo è nel comune di Santu Lussurgiu (Oristano): si tratta di un ampliamento con sistemazione e realizzazione di una nuova palestra di un edificio storico. Anche il secondo concorso prevede interventi simili, su un immobile (non di interesse storico, in questo caso), nel comune di Telti (Sassari).

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