Progettazione

Appalti gratis, Inarcassa chiama a raccolta i professionisti sul diritto all'equa retribuzione

di M.Fr.

Il "caso Catanzaro" non cessa di far discutere. Dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il sigillo all'incarico di progettazione per il piano strutturale della città con un rimborso spese di 250mila euro e un compenso simbolico di un euro; e dopo la pioggia di proteste arrivate dall'universo mondo dei professionisti tecnici, Inarcassa torna sulla questione. E lo fa con una iniziativa che è allo stesso tempo un appello alle massime istituzioni politiche italiane - governo e parlamento - e una "chiamata alle armi" rivolta ai suoi iscritti per far valere i principi costituzionali sulla giusta retribuzione del lavoro. Lo slogan scelto - #sevalgo1euro" - è un palese riferimento al caso Catanzaro, e in particolare al compenso simbolico previsto dal bando.

Prima di tutto si chiede a Parlamento e governo di intervenire «affinché venga sanata la sentenza del Consiglio di Stato che ritiene ammissibile il compenso di 1 euro per i liberi professionisti che scelgono di lavorare per la Pubblica Amministrazione».
Ma soprattutto la Cassa si rivolge alla platea di professionisti tecnici, invitandoli a «perorare, nei modi e nelle sedi opportune, il rispetto da parte delle istituzioni dei principi sanciti dall'art. 36 della Costituzione: il diritto - negato dalla sentenza - a una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro prestato».

«È una campagna a salvaguardia della dignità professionale - ha detto il presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro - perché sono migliaia in Italia i liberi professionisti che operano con la P.A. Se si consente alle pubbliche amministrazioni di bandire gare con compensi pari a un euro, come potranno versare i contributi previdenziali o investire parte del proprio fatturato in aggiornamento e formazione? Non solo: questa sentenza avvia nuove forme di corruttela, contro cui l'Anac è impegnata da tempo». «Governo e Parlamento - sottolinea Santoro - devono stabilire con urgenza un percorso legislativo che individui soluzioni e inquadri il tema della giusta retribuzione all'interno della certezza normativa».

All'iniziativa, riferisce Inarcassa, ha aderito la rete delle professioni tecniche con i Consigli e i Collegi nazionali di architetti, chimici, dottori, agronomi e dottori forestali, geologi, geometri, geometri, laureati, ingegneri e periti.

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