Progettazione

Dal sogno dello Sdo alla sede Bnl-Paribas, ecco come cambia l'area di Pietralata a Roma

di Massimo Frontera

Il cambiamento di Pietralata è cominciato il 9 ottobre 2013, con la posa della prima pietra della nuova sede Bnl Paribas: una "nave" fatta di specchi disegnata dal noto studio genovese 5+1AA (fondato dagli architetti Alfonso Femia e Gianluca Peluffo). Un cambiamento che spazza via definitivamente il mito dello Sdo, il sistema direzionale orientale che, proprio nel quartiere romano di Pietralata, avrebbe dovuto delocalizzare le amministrazioni centrali della Pa, per realizzare un "Federal district" ante litteram. Uno dei tanti sogni urbanistici degli anni '60 alimentati per decenni e poi spazzati via pezzo a pezzo dalle funzioni che intanto sono state insediate nella grande area: l'ospedale Pertini, lo studentato per l'Università, e poi gli sprechi e le incompiute dei mondiali di nuoto. Tra i progetti mai realizzati c'era anche la nuova sede Istat.

Invece dell'Istat (a cui si sta cercando una diversa soluzione) è invece arrivata la sede Bnl-Paribas. Un operatore privato che ha acquisto le aree da un altro operatore formalmente privato come le Ferrovie. E con un investimento stimato inizialmente in 300 milioni - di cui circa 90 spesi per la realizzazione - ha cambiato il volto del quartiere.
Un'architettura contemporanea che è già un landmark, una sorta di Giano bifronte: da una parte l'edificio guarda la nuova stazione-ponte Tiburtina (disegnata dallo studio romano Abdr) e il nuovo complesso residenziale del costruttore romano Parnasi; dall'altro il quartiere di Pietralata e la città che ci sta crescendo sopra, pezzo a pezzo.

L'operazione immobiliare è realizzato una evidente nobilitazione di un pezzo di periferia, l'economia del quartiere ha beneficiato dell'arrivo di 3mila nuovi impiegati, un valore enorme per il territorio. Una scelta di Bnl Paribas ha creato un precedente che altre società stanno valutando, grazie alla prossimità dei collegamenti su ferro (metropolitana, treni e treni veloci). Ma c'è un ulteriore effetto domino, meno evidente ma altrettanto positivo per la città: è il contributo al mercato immobiliare innescato dallo "svuotamento" delle varie sedi Bnl-Paribas finora occupate. Alcune trasformazioni immobiliari sono già partite, come quella per realizzare 200 residenze di lusso nello stabile di Piazza Albania, all'Aventino. E altri interventi sono previsti per vari edifici in zona Eur.

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