Progettazione

Progettazione: mercato in crescita anche a giugno, compensi sempre più legati ai parametri

di G.La.

Mercato ancora in crescita e prime conseguenze (positive) del correttivo al Codice appalti. Il Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri elabora il consueto monitoraggio sull'andamento dei bandi per servizi di ingegneria e architettura. E rileva che a giugno del 2017 le gare senza esecuzione hanno fatto registrare un incremento dei loro importi pari al 12,2 per cento. Ma non solo: le modifiche arrivate sull'obbligo di utilizzare il decreto parametri hanno avuto un impatto immediato. Le tabelle del ministero della Giustizia per il calcolo degli importi da porre a base delle gare sono state utilizzate dalla pubblica amministrazione nel 69% dei casi.

Il primo dato evidenziato dall'analisi è che prosegue la congiuntura favorevole per i servizi di ingegneria e architettura in Italia, avviata all'indomani dell'entrata in vigore del Codice appalti ad aprile del 2016. Nel mese di giugno sono state bandite gare senza esecuzione per un totale di 22,6 milioni di euro, il 12,2% in più rispetto al mese di giugno del 2016. L'importo cumulato di questo primo semestre raggiunge così i 185 milioni di euro, più del doppio di quanto rilevato nei primi sei mesi del 2016.

Ma il mese di giugno è anche il primo mese completo di osservazione dopo l'entrata in vigore del decreto correttivo al Codice appalti. Una prima nota positiva emerge sicuramente dall'analisi dei dati sull'applicazione della norma che prevede l'obbligo di utilizzo del decreto parametri per la determinazione dei corrispettivi. Il correttivo, infatti, fissa finalmente l'obbligo esplicito a carico delle Pa. Nel mese di giugno, allora, oltre il 63% dei bandi ha utilizzato correttamente i parametri contenuti nel Dm del 17 giugno del 2016 per il calcolo del corrispettivo a base d'asta per le prestazioni professionali (a maggio il tasso di applicazione era pari circa alla metà).

Ancora poco applicata risulta invece la norma che obbliga, «per motivi di trasparenza e correttezza», a «riportare nella documentazione di gara il procedimento adottato per il calcolo dei compensi posti a base di gara, inteso come elenco dettagliato delle prestazioni e dei relativi corrispettivi». È rispettata solo nel 21,5% dei casi. Nessuna variazione di rilievo per quanto attiene ai ribassi di aggiudicazione: il ribasso medio si mantiene su valori che si aggirano intorno al 35%, mentre il valore massimo rilevato è pari al 78,5%.

Con il Dlgs 50/2016, infine, è stata abbassata la soglia oltre la quale è obbligatorio l'impiego del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa per l'aggiudicazione del bando. Nonostante questo, però, il ribasso sul prezzo costituisce ancora un elemento altamente discriminante nella selezione dell'aggiudicatario, visto che la differenza tra il ribasso medio offerto nelle gare (con importo a base d'asta inferiore ai 40mila euro) aggiudicate con il prezzo più basso (34,7%) e quella delle gare aggiudicate in base all'offerta economicamente più vantaggiosa (34,1%) è minima.

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