Progettazione

Barcellona, Parigi, Amsterdam, Madrid: in scena al Rebuild «storie di innovazione»

di Maria Chiara Voci

Barcellona. Calle Enric Granados 69. Nel pieno centro del quartiere dell'Eixample. Al quarto e quinto piano di un edificio storico è stato inserito un doppio modulo prefabbricato. Struttura in legno, pannelli progettati per un'alta resistenza al fuoco, interamente realizzati in laboratorio su progetto di miba architects. Montati in loco, sulla struttura piana del tetto, con l'ausilio di una gru. L'esperienza è quella de La casa por el tejado, società specializzata nello sviluppo di soluzioni per il completamento della "città" già consolidata. Alle spalle una storia di progetti che hanno portato a dar vita a "innesti" edilizi sostenibili, pensati per inserirsi fra le costruzioni esistenti. Nelle grandi metropoli: da Madrid a Barcellona, da Parigi ad Amsterdam.

La case history è solo una delle storie di innovazione che, oggi e domani (22-23 giugno), saranno presentare al pubblico di REbuild2017, evento sull'innovazione in edilizia e per la riqualificazione del costruito che si svolge a Riva del Garda. Tema centrale dell'appuntamento, l'edilizia off-site. Sviluppata fuori dal cantiere e applicabile a diversi materiali e tecnologie: dall'acciaio al legno, fino al cemento. Esperienze che saranno messe a confronto: raccontate dai protagonisti come Luca Benetti della Stahlbau Pichler o Giovanni Spatti di Wood Beton, una delle più attive realtà in Italia nelle costruzioni in legno. «Una sfida - spiega Thomas Miorin, presidente di RElab e ideatore dell'evento - che oggi è alla portata anche delle piccole e medie imprese. Come dimostrano i casi di riqualificazione che saranno illustrati da Peter Goossen, design manager di BouwNext e da Jan Willem Sloof, titolare di Renolution. Rispettivamente un progettista e una piccola impresa di 25 dipendenti, entrambi olandesi, che hanno sviluppato un modello di intervento e recupero per edifici di medie dimensioni. Un esempio interessante, perché è applicato a una tipologia edilizia molto diffusa nel patrimonio costruito dell'Italia».

Riqualificazioni prefabbricate, sempre più tagliate su misura rispetto al contesto in cui devono essere applicate. «Perché industrializzare il processo - prosegue Miorin - non significa standardizzare. Ma solo sfruttare le economie di scala». Ruolo fondamentale, per ridurre i tempi e abbassare i costi, l'ingresso della progettazione bim e l'applicazione sempre più diffusa di tecnologie digitali (il caso è quello di Evolvea con la piattaforma SmartSite che integra la modellizzazione Bim con l'Iot e permette di gestire in tempo reale tutti i diversi passaggi di un cantiere) e di esperienze di automazione e robotica in laboratorio (fra gli ospiti, Thomas Bock, esperto del settore, che farà una carrellata di esperienze internazionali).

Accanto alla parte congressuale, anche una parte "pratica". Che consentirà agli ospiti di toccare con mano e capire cosa è e come funziona una microgrid, cioè una rete locale per la produzione e l'accumulo di energia. Grazie all'iniziativa di una cordata di aziende guidata da Energy srl e da Habitech (il distretto tecnologico trentino) è stato, infatti, realizzato un modulo dimostrativo ad energia completamente rinnovabile. Che, fra il resto, supporterà le esigenze energetiche della manifestazione (la sala stampa, la lounge e l'illuminazione led esterna). Un sistema che, nel dettaglio, è alimentato da 3 kilowatt di pannelli fotovoltaici a inseguimento Smartflower, realizzati da Vpsolar; 6kW di pannelli classici di Vissmann; un mini-eolico da 3kW posato da Italsol. Tutto supportato da un sistema di accumulo da 24 kW/h, che grazie a un impianto smart, gestisce in maniera intelligente il flusso di energia e da un generatore fuel cell (una cella combustibile), realizzata dalla trentina SOLIDpower. #TheMicroGrid (questo il nome del modulo) è ospitato in un container sostenibile realizzato dalla cooperativa Mimosa. La gestione dei flussi, dei risparmi e dei consumi sarà visibile attraverso un'interfaccia realizzata da DataBoom mentre la sensoristica è gestita da UpSense, start-up specializzata in sensoristica insediata presso Progetto Manifattura.

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