Progettazione

Professioni, accordo tra architetti di Milano e Uni sulla deontologia

di G.La

Creare un codice etico basato su casi concreti, che punti alla «diffusione della cultura dell'integrità e allo sviluppo del ragionamento etico dei professionisti». È l'obiettivo al quale punta la collaborazione tra l'Ordine degli ingegneri della provincia di Milano e Uni, l'ente italiano di normazione. Il risultato di questo accordo è stato presentato ieri a Milano.
Il lavoro parte dal presupposto che nessun codice deontologico potrà mai includere tutti i casi di problematiche etiche che un ingegnere può trovarsi ad affrontare nella sua vita professionale e che, per migliorare e sviluppare la competenza etica delle persone, è necessario confrontarsi. La commissione etica dell'Ordine degli ingegneri di Milano e Uni hanno, allora, individuato nei dilemmi etici lo strumento più efficace per stimolare il professionista a sviluppare una propria cultura dell'integrità. Proprio sulla base di sei dilemmi etici, sviluppati a partire da esperienze reali, note o vissute personalmente dai componenti della commissione, è stato costruito il codice etico dell'ordine degli ingegneri, che «presenta ipotetiche situazioni di incertezza decisionale che un ingegnere può dover affrontare durante la sua vita professionale e per le quali deve decidere quale comportamento tenere sulla base della propria coscienza».

Ma l'obiettivo è a lungo termine: elaborare una vera e propria biblioteca di dilemmi da nutrire e far crescere grazie all'apporto di tutti gli iscritti all'ordine che vorranno contribuire, raccontando altre situazioni di incertezza etica vissute personalmente nello svolgimento della propria professione, «da considerarsi come una sorta di bagaglio esperienziale su cui riflettere per sviluppare la propria competenza etica». Inoltre, per diffondere questo modello innovativo anche ad altre categorie professionali e associazioni, Uni ha elaborato e pubblicato nel 2016 la prassi di riferimento Uni/Pdr 21 contentente le linee guida per l'elaborazione di un codice etico quale strumento essenziale per lo sviluppo del ragionamento morale dei professionisti.

«Il progetto che presentiamo è sicuramente rivoluzionario per il mondo della professione ingegneristica italiana così come è stata intesa sino ad oggi», spiega Bruno Finzi, presidente dell'ordine degli ingegneri di Milano. «Ci rendiamo conto della necessità di sviluppare una sempre più accresciuta cultura dell'integrità. Le regole, seppur stringenti, non bastano. Il professionista deve essere aiutato a crescere rispetto a questo aspetto così determinante e discriminante. Ci fa inoltre piacere riscontrare che questo progetto sta riscuotendo l'interesse di altri ordini professionali. Vuol dire che abbiamo imboccato la strada giusta».

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