Progettazione

Professioni, cancellata la sussidiarietà nel Jobs act degli autonomi

di Giuseppe Latour

Stop alla sussidiarietà. Arrivano brutte notizie per gli ingegneri da Montecitorio, dove la commissione Lavoro sta esaminando il Jobs act degli autonomi. Uno dei passaggi chiave del Ddl delega, sollecitato a più riprese proprio dal Consiglio nazionale degli ingegneri, è stato stralciato da un emendamento firmato dal Partito democratico: tra gli obiettivi del disegno di legge, allora, non c'è più la deflazione del lavoro degli uffici pubblici attraverso il trasferimento di competenze alle partite Iva. Una norma che, in prospettiva, faceva riferimento a un'altra riforma chiesta ormai da anni: il fascicolo di fabbricato.
Questo elemento, tra i principi chiave della delega, era inserito all'articolo 5. Qui si parlava del riconoscimento «del ruolo sussidiario delle professioni ordinistiche, demandando agli iscritti l'assolvimento di compiti e funzioni finalizzati alla deflazione del contenzioso giudiziario e a introdurre semplificazioni in materia di certificazione dell'adeguatezza dei fabbricati alle norme di sicurezza ed energetiche, anche attraverso l'istituzione del fascicolo del fabbricato».

Si tratta di un punto che, nella parte relativa all'adeguatezza dei fabbricati, fa esplicitamente richiamo a una battaglia storica del Consiglio nazionale degli ingegneri e del suo presidente Armando Zambrano. Per ridurre il carico amministrativo degli uffici, il Cni aveva chiesto al Governo di ricevere una delega a svolgere alcune attività tipicamente proprie della pubblica amministrazione. Questa sussidiarietà da un lato avrebbe alleggerito la Pa e, dall'altro, avrebbe dato un ruolo più significativo ai professionisti, aprendogli nuovi spazi di mercato.
Adesso tutto questo passaggio è stato cancellato. La commissione Lavoro della Camera ha, infatti, approvato un emendamento che, rispetto al testo licenziato dal Senato, stralcia completamente questo comma dell'articolo 5. In pratica, il tema della sussidiarietà esce definitivamente dai radar del Jobs act degli autonomi. Ma non solo: questa modifica guardava chiaramente al tema del fascicolo del fabbricato, chiesto a più riprese dai professionisti. Anche in questo caso bisognerà aspettare tempi migliori.

Nella norma, comunque, resta un riferimento più blando, sempre all'articolo 5 del Ddl. Andranno, infatti, individuati gli atti delle amministrazioni pubbliche «che possono essere rimessi anche alle professioni ordinistiche in relazione al carattere di terzietà di queste». Anche se, sul punto, la commissione Lavoro ha introdotto un importante limitazione. I decreti delegati, infatti, dovranno elencare le circostanze «che possano determinare condizioni di conflitto di interesse nell'esercizio delle funzioni rimesse ai professionisti».
La delega agli autonomi, oltre a essere più limitata, non sarà più in bianco.

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